L’indiscrezione in questione arriva dalla Corea del Sud. Il presidente Kim verserebbe in condizioni critiche ma non sarebbe ancora morto. In ogni caso deve essere ancora completata la successione con la sorella Kim Yo Jong.
Arrivano nuove indiscrezioni che non fanno ben sperare sulla salute di Kim Jong-un. Il presidente della Corea del Nord verserebbe nuovamente in gravi condizioni di salute, tanto da confermare il suo stato in coma. La notizia arriva direttamente dalla Corea del Sud, la cui stampa ha menzionato Chang Song Min. Si tratta di un collaboratore di Kim Dae Jung, ex capo di Stato a Seul, che avrebbe confermato che Kim Jong-un è in coma, ma non è ancora morto. Una situazione costantemente in bilico che dura ormai da diversi mesi, già quando il mondo era in pieno lockdown.
Una situazione che non è affatto facile da decifrare, visto quant’è chiusa a livello mediatico e politico la Corea del Nord. Le fonti presenti nel Paese non sono in grado di confermare o smentire i rumors sul conto del proprio presidente. Anche se appare chiaro che le cose siano decisamente cambiate nel Paese, tanto che si parla con sempre maggiore insistenza della successione al comando della nazione. Kim Jong-un, a causa soprattutto delle sue condizioni, non sarebbe in grado di portare avanti il comando di un Paese che è sempre sul filo del rasoio.
E a questo punto, così com’era successo in primavera, torna prepotente la figura di Kim Yo Jong. La sorella dell’attuale presidente nord-coreano sarebbe la principale indiziata a raccoglierne l’eredità sul piano del comando. Il tutto nonostante una certa repulsione del popolo di Pyongyang ad accettare un presidente donna. Ma se i dubbi che erano circolati nei mesi di aprile e maggio, quando Kim Jong-un aveva disertato alcuni eventi pubblici, ora il giro di rumors si fa sempre più insistente. E soprattutto le notizie che arrivano appaiono un po’ più concrete.
In ogni caso, almeno per il momento, non è prevista una successione alla guida del Paese. Nonostante il fatto che la sorella abbia gestito parte delle responsabilità che toccano al capo di Stato. Una situazione che in un primo momento è stata quasi sottovalutata, ma che ora inizia ad assumere una certa rilevanza. Anche perchè, come si legge dalla testimonianza di Chang Song Min, Kim non cederebbe nessuna delle sue responsabilità, se non per causa di forza maggiore. Come possono essere le condizioni di salute che, nel caso del presidente, sono tutt’altro che rasserenanti.
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In particolare, il capo di Stato avrebbe delegato alla sorella e ad altri collaboratori alcuni aspetti fondamentali della guida della Corea del Nord. Tra questi spiccano la gli affari di Stato generali sulla base della delega, estesa proprio da Kim Jong-un alla sorella. C’è da dire che l’attuale “first lady” nord-coreana è già primo vicedirettore di dipartimento del comitato centrale del Partito del lavoro. Inoltre la delega riguarda anche il direttore del dipartimento per gli Affari Militari del Partito dei Lavoratori, Choe Pu Il, e il vice presidente della Commissione Militare Centrale, Ri Pyong Chol.
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