Grande soddisfazione per lo Spallanzani: iniziano le sperimentiazioni del vaccino anti-Covid ‘made in Italy’. Zingaretti: “importante salto contro il virus”.
Cominciano le sperimentazioni sull’uomo del vaccino contro il Covid-19 scoperto in Italia. Proprio oggi infatti il primo volontario arriverà presso l’Inmi Spallanzani di Roma per cominciare il percorso. “Sono molto soddisfatto e orgoglioso di questo” – ha commentato il direttore sanitario, Francesco Vaia durante la trasmissione Uno Mattina Estate.
Ben 7mila persone hanno presentato la loro candidatura per far parte di questa importante sperimentazione. Solo 90 sono stati scelti, ma la grande partecipazione dimostra la volontà di tutti di collaborare al fine di trovare il più preso possibile un vaccino che metta fine all’incubo del Covid. La Regione Lazio ha messo in campo 5 milioni di euro per finanziare questa sperimentazione, resa possibile anche dalla collaborazione con l’azienda bio-tecnologica italiana Reithera e con il Ministero della Ricerca. Il grande obbiettivo che si pongono i ricercatori è quello di avere un vaccino per la prossima primavera.
L’orgoglio dello Spallanzani
“Se tutto andrà per il meglio e termineremo questa sperimentazione entro l’anno” – spiega Francesco Vaia. E aggiunge: “Se siamo bravi e veloci ora, potremmo avere il vaccino entro primavera prossima in base commerciale. La previsione è questa”. Grande ottimismo e determinazione dunque nei laboratori dello Spallanzani.
Certo però la strada verso un vaccino commercializzabile è ancora lunga e tortuosa. Ad ammetterlo è Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Inmi Spallanzani. “Ci vorranno almeno 24 settimane per completare la fase I di sperimentazione sull’uomo del vaccino. Poi passeremo alla fase II per la quale ci stiamo già preparando. Giocare sui tempi e ridurre la sperimentazione non è utile. L’Italia con questo vaccino entra da protagonista nella guerra dei vaccini, non per arrivare prima ma per arrivare meglio e mettere il Paese in un sistema di parità. Perché avere un vaccino italiano significa non essere schiavi e servi di altri Paesi che diranno ‘io prima’. Il nostro è un protocollo complesso è scrupoloso che garantirà la massima sicurezza” – ha detto Ippolito.
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L’intervento di Zingaretti
Anche il Governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha voluto spendere qualche parola sull’avvio della sperimentazione. “E’ stata inoculata oggi la prima dose di vaccino, è una giornata molto importante. Stiamo parlando del vaccino italiano sostenuto dalla Regione Lazio e rappresenta un importante salto in avanti contro il virus” – ha detto Zingaretti. E ancora: “Abbiamo sostenuto con grande forza il progetto di ricerca. Crediamo molto nel vaccino come bene comune e abbiamo finanziato un progetto pubblico e a disposizione di tutti coloro che ne avranno necessità. La Regione seguirà passo dopo passo il processo di sperimentazione per arrivare il prima possibile alla distribuzione del vaccino”.
Poi il Presidente della Regione Lazio ha concluso il suo intervento con un appello a tutta la popolazione: “Non è corretto che ancora una volta si scarichino sul personale sanitario e il Servizio sanitario nazionale i pericoli del coronavirus. Stiamo facendo di tutto per incentivare il filtro per individuare i positivi, ma è evidente che senza il senso di responsabilità di tutti non ce la faremo mai e rischiamo di tornare indietro. Servono comportamenti responsabili, che non vuol dire non tornare a vivere“