Il segretario del Partito Democratico sostiene che i modi del leader della Lega avrebbero causato un numero maggiore di morti. “Salvini è bravo a a rappresentare e raccontare i problemi degli italiani ma sono pessime invece a risolverli”, dice Zingaretti.
La campagna elettorale in vista della scelta del nuovo governatore della Toscana fa volare nuovamente gli stracci tra Nicola Zingaretti e Matteo Salvini. Il segretario del Partito Democratico e il leader della Lega non si sono mai piaciuti, questo è evidente. Ma le ultime dichiarazioni rilasciate da quello che è anche l’attuale governatore del Lazio, somigliano a vere e proprie frecce infuocate. Zingaretti, direttamente da Cecina, ha fatto capire chiaramente che l’Italia ha tratto benefici, durante l’emergenza Covid, dell’assenza di Salvini nella squadra di Governo.
E lo ha detto con parole e toni particolarmente accesi. Come se il fatto che il leader del Carroccio non fosse a Palazzo Chigi abbia evitato una vera catastrofe. “Per fortuna Salvini non governava quando l’Italia è stata colpita dal Covid, altrimenti sarebbe stata un’ecatombe“, questa la tuonata di Zingaretti. Il segretario del Pd, che attualmente sta sostenendo la candidatura di Eugenio Giani in Toscana, non le ha mandate a dire. A suo parere, la politica fatta di vuota retorica e di tanto populismo da parte della Lega avrebbe causato danni ingenti al Paese e ai suoi abitanti.
Secondo il leader dem, infatti, “le destre e Salvini sono brave a rappresentare e raccontare i problemi degli italiani ma sono pessime invece a risolverli“. Alla base di questa convinzione di Zingaretti, c’è proprio l’evidente intenzione della Lega di smuovere l’animo degli italiani. Ma al tempo stesso, dietro a questa vuota retorica sembra esserci davvero ben poco. Almeno a giudizio del segretario del Pd: “La demagogia con il quale si è giocato con il dramma delle famiglie è l’ennesima conferma di un populismo che cavalca i problemi ma non ha mai un’idea ed una proposta per risolverli“.
Ma non ci sono solo sferzate ai danni di Salvini e della Lega, nel discorso pronunciato a Cecina. Zingaretti, infatti, si è reso conto di quanti sbagli siano stati commessi dal Partito Democratico nel recente passato. Ma ora c’è la forte intenzione di voltare pagina e di ripulire l’immagine del partito: “In tutta Italia a volte è accaduto che più che vincere gli altri, abbiamo perso noi per le nostre divisioni. Le alleanze che stiamo costruendo nascono tutte dai territori con candidature a presidenze che non sono figlie delle spartizioni dei partiti a Roma“.
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E alla base di questo cambiamento ci sarebbe la decisione di puntare proprio su Eugenio Giani in Toscana. Il Partito Democratico, con le elezioni per la successione del governatore Rossi, si gioca un suo feudo storico. E Zingaretti spiega da dove nasce la candidatura dell’uomo chiamato a far vincere ancora il Pd: “Il suo nome è nato dalla scelta dei cittadini di darsi una candidatura di una persona che conosce a menadito questa regione e intorno a lui si è costruita la coalizione che vince, è l’unica in grado di fermare la destra che qui è più destra-centro che centrodestra“.
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