Se un alunno manifesta i sintomi del coronavirus a scuola, le raccomandazioni dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute pubblicate il 21 agosto prevedono che vada isolato in un’area apposita. Bonetti: “Prolungare congedi straordinari per i genitori”
La scuola si avvicina e con essa anche le preoccupazioni dei genitori, che aspettano risposte dettagliate sul modus operandi in caso di sintomi o positività dei propri figli in classe. Se un alunno manifesta i sintomi del coronavirus a scuola, le raccomandazioni dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute pubblicate il 21 agosto prevedono che vada isolato in un’area apposita. Andrà inoltre assistito da un adulto che indossi una mascherina chirurgica e che i genitori vengano immediatamente contattati.
“Se il test è positivo – si legge nelle linee guida – verranno eseguite indagini sull’identificazione dei contatti e si valuteranno le misure più appropriate da adottare tra le quali, quando necessario, la quarantena per i compagni di classe, gli insegnanti e e gli altri soggetti che rientrano nella definizione di contatto stretto”. Con i contagi che riprendono a correre in Italia, però, tanti genitori in vista della riapertura delle scuole di settembre tra le mille preoccupazioni si domandano: ”Se mio figlio ha sintomi di Covid o la classe viene messa in quarantena, come farò con il lavoro?”.
Verso la proroga per i congedi straordinari
I congedi straordinari Covid finiscono il 31 agosto, al pari del bonus baby sitter, mentre il diritto allo smart working per chi ha figli fino a 14 anni termina proprio il 14 settembre, giorno di riapertura delle scuole. Quali strumenti restano a disposizione? Questa è la domanda che avvolge i pensieri dei genitori, a metà tra preoccupazione e volontà di incalzare le istituzioni.
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Rassicurazioni, intanto, sono giunte dalla Ministra Bonetti. Congedi straordinari e smart working vanno verso la proroga
“È chiaro che se per malattia o quarantena un bambino deve stare a casa – spiega al Sole 24 Ore Elena Bonetti, ministra per le pari opportunità e la famiglia -, è necessario provvedere alla sua custodia reintroducendo strumenti come congedi straordinari retribuiti e diritto allo smart working”. Da un certo punto di vista, dunque, le famiglie potrebbero avere la possibilità di fare richiesta di un congedo straordinario per accudire i figli malati o in quarantena: a oggi retribuito al 50% fino a 12 anni del bambino e senza stipendio per i bambini più grandi.