Giovane romano positivo al covid tornato dalla Costa Smeralda si sfoga, “mai andato in discoteca, solo in spiaggia ed ho contratto il virus”. Asl Roma 4, “la Sardegna è una catastrofe”.
“Io ero in Sardegna ma non sono mai andato in discoteca, eppure mi sono ammalato lo stesso. Quel posto è una bomba”, racconta Claudio, impiegato romano del quartiere Parioli, uno dei tanti giovani che ha dovuto fare i tamponi nei giorni scorsi e che non tollera l’accusa di essere un “untore da movida”. Dice di essere stato quasi sempre in spiaggia, al massimo nei ristoranti e che mai avrebbe pensato di essersi preso il virus. Piuttosto denuncia le condizioni di assembramento che si sono venute a creare sui traghetti: “file per salire sulla barca e poi stavamo tutti ammassati, racconta, non tutti portavano la mascherina”. Il giovane si mostra molto preoccupato proprio perché non si aspettava un esito positivo del tampone ed è in pensiero anche per i suoi famigliari, che ora devono testarsi anche loro, e per il suo futuro lavorativo. Per lui infatti è già scattata la quarantena a pochi giorni dal ritorno in ufficio. “A sapere che andava a finire così non sarei mai partito, indossavo la mascherina, sono stato attento ed ecco il risultato. Se non era sicuro dovevano bloccare i viaggi tra le regioni o isolare i luoghi a rischio”, commenta amaramente Claudio. Anche i medici del dipartimento della Asl Roma 4 lo ripetono che “la Sardegna è una catastrofe”; i sanitari sono impegnati a cercare i positivi tra i giovani che la sera di Ferragosto hanno frequentato la discoteca Malaspina di Anguillara, dove ballavano due contagiati, ma anche tutta la rete di parenti e conoscenti. In coda per i tamponi, tantissimi sono quelli tornati proprio dalla Sardegna: solo ieri sono stati effettuati 238 tamponi di cui 5 sono risultati positivi e sono legati alla festa in discoteca.
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