Sono 115 le persone rientrate in Lazio dalla Sardegna, portandosi con sè l’esito positivo del tampone. L’assessore regionale alla salute D’Amato: “Lavoro straordinario nei drive-in, stiamo rispondendo in maniera tempestiva”.
Continua a peggiorare la situazione della Sardegna in merito alla curva epidemiologica. In particolare in Costa Smeralda, uno dei centri nevralgici di un’estate particolare, all’insegna di regole che non vengono rispettate e di un’emergenza che, per fortuna, ancora non esplode. Ma i dati non possono non essere allarmanti. Nel giro di pochi giorni, nella settimana del Ferragosto, sono rientrati in Lazio ben 115 ragazzi da una delle località più importanti della Sardegna. Ovviamente ci riferiamo a persone rientrate dalla vacanza sull’isola portando con sè la positività al tampone.
Una situazione clamorosa, in cui non ci sono invischiati solo giovani alla ricerca di movida in Sardegna. Persone di tutte le età, per un totale di 115 unità rientrate nella regione laziale già positive al Covid-19. A questi vanno aggiunti anche altri soggetti, tutti al rientro dalla Sardegna nelle giornate di inizio agosto. Si tratta di un altro centinaio di casi, tra cui quelli relativi alla festa privata di Porto Cervo della scorsa settimana. Anche perchè, in particolare alla partenza dalla Sardegna, i controlli sono fallaci e sono tante le persone che riescono a rientrare nonostante la positività.
Dalla Costa Smeralda ad altri luoghi balneari e turistici della Sardegna, continuano ad aumentare i casi di rientri nelle altre regioni italiane. In particolare in Lazio, che vedono rientrare anche altre persone che sono giunte al termine delle loro vacanze in altre località. Come la sempre apprezzata Mykonos, ma anche la Spagna e persino Malta, anche se il recente provvedimento nell’isola del Mediterraneo parla dello stop alla movida notturna. In ogni caso, l’intenzione è quella di correre rapidamente ai ripari per ridurre all’osso i nuovi casi di contagio.
A prendere la parola, in tal senso, è stato Alessio D’Amato. L’assessore regionale alla Salute ha fatto capire che alla base di questa esplosione di casi ci sarebbe “il mancato rispetto delle regole nei locali della movida in Sardegna“. Una situazione che “rischia di far esplodere una bomba virale“. Per questo motivo, lo stesso assessore della regione Sardegna si aspetta “un considerevole aumento dei casi ed è in corso una grande azione di traccia mento. Voglio rassicurare che abbiamo in atto comunque un sistema di controllo e monitoraggio in grado di rispondere con tempestività“.
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L’assessore sardo alla Salute fa capire inoltre che il lavoro della regione è stato molto intenso. Se non altro dal punto di vista della prevenzione e del controllo, alla ricerca di nuovi eventuali casi di contagio. “Solo negli ultimi tre giorni sono stati effettuati oltre 7.700 test nei drive-in un lavoro straordinario e ringrazio i nostri operatori che stanno agendo con grande professionalità. Se si fossero rispettate le regole minime non si sarebbe creata questa situazione. Torno a ribadire – conclude D’Amato – che sono necessari i test agli imbarchi dalla Sardegna“.