Caso Parisi, montano le polemiche sulla modalità del ritrovamento del piccolo Gioele

Ringraziamenti per i volontari che hanno contribuito nella ricerca del piccolo, ma anche accuse di inefficienza contro lo Stato. Queste le parole del padre di Gioele e del suo legale.

accuse contro lo Stato per il caso Parisi

All’alba del ritrovamento dei resti di un corpicino straziato e di alcuni indumenti fatti a brandelli, montano le polemiche sulla modalità del ritrovamento di questi reperti che, con molta probabilità appartengono proprio al piccolo Gioele di 4 anni, tragicamente scomparso circa 20 giorni fa da Caronia, in Sicilia. Una vicenda inquietante, dalle tinte fosche sta volgendo ormai verso il suo triste epilogo: si aspetta infatti l’esame del dna per capire se quel corpo e quegli indumenti appartengano davvero al bimbo scomparso. Tra i vestiti trovati ieri vicino ai resti di quel bambino compatibile con l’età di Gioele, c’erano anche un paio di scarpette blu che saranno mostrate al marito di Viviana Parisi, per il riconoscimento. Su Daniele Mondello sarà anche eseguito un prelievo per permettere la comparazione del suo dna con quello dei resti del bambino ritrovato. Nel frattempo, il padre di Gioele insieme al suo legale, l’avvocato Claudio Mondello, non le mandano a dire e tuonano contro lo Stato, la cui credibilità ne esce fortemente compromessa: “persino per ritrovare Gioele la mia famiglia ha dovuto fare affidamento sulle proprie forze: ancora una volta ha dovuto metterci una pezza”. Ringraziano invece tutti quei volontari che hanno partecipato attivamente e senza sosta alle ricerche di Gioele e grazie ai quali è stato effettivamente possibile il ritrovamento (quasi certo) del piccolo. “Se non ci foste stati voi chissà se e quando lo avremmo ritrovato”, scrive in un post su Facebook. “Cinque ore di lavoro di un volontario rispetto a 15 giorni e 70 uomini esperti, mi fanno sorgere dei dubbi oggettivi sui metodi adottati per le ricerche”, continua Mondello. “Devo tuttavia ringraziare i tantissimi volontari che ci hanno sostenuto col loro sudore e amore. E’ un’Italia che ci restituisce speranza”. Nonostante il dramma che ha travolto la vita quest’uomo, rimasto vedovo e senza il suo unico figlio, le parole di Daniele Mondello non accendono inutili e sterili polemiche circa l’operato della polizia, ma si limitano ad esprimere delle amare considerazioni di un marito e padre distrutto per la perdita della propria famiglia. A tutti gli angeli dei volontari che gli si sono stretti attorno scrive infine, “Viviana e Gioele vi ringraziano ed io vi mando un abbraccio enorme, siete stati grandi”.

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