L’essenza dell’amore | Il Vangelo del giorno martedì 18 agosto 2020

Come amare davvero senza egoismi? Che vuol dire essere ricchi e qual è quella ricchezza che non porta alla gioia? Gesù ci indica la via per la vita eterna, Lui che è il Figlio di Dio, l’essenza dell’amore.

Dio: l’essenza dell’amore – Il Vangelo di oggi martedì 18 agosto – meteoweek.com (Adobe Stock)

LITURGIA DELLA PAROLA – Martedì 18 Agosto 2020

S. Elena; S. Agapito; B. Paola Montaldi
20.a del Tempo Ordinario (anno A)
Il Signore farà giustizia al suo popolo
Ez 28,1-10; Cant. Dt 32,26-28.30.35b-36a; Mt 19,23-30

PRIMA LETTURA

Mentre tu sei un uomo e non un dio, hai reso il tuo cuore come quello di Dio.
Dal libro del profeta Ezechiele 28,1-10
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, parla al principe di Tiro: Così dice il Signor Dio: Poiché il tuo cuore si è insuperbito e hai detto: “Io sono un dio, siedo su un trono divino in mezzo ai mari”, mentre tu sei un uomo e non un dio, hai reso il tuo cuore come quello di Dio, ecco, tu sei più saggio di Daniele, nessun segreto ti è nascosto. Con la tua saggezza e la tua intelligenza hai creato la tua potenza ammassato oro e argento nei tuoi scrigni; con la tua grande sapienza e i tuoi traffici hai accresciuto le tue ricchezze e per le tue ricchezze si è inorgoglito il tuo cuore. Perciò così dice il Signore Dio: Poiché hai reso il tuo cuore come quello di Dio, ecco, io manderò contro di te i più feroci popoli stranieri; snuderanno le spade contro la tua bella saggezza, profaneranno il tuo splendore. Ti precipiteranno nella fossa e morirai della morte degli uccisi in mare. Ripeterai ancora: “Io sono un dio”, di fronte ai tuoi uccisori? Ma sei un uomo e non un dio, in balìa di chi ti uccide. Per mano di stranieri morirai della morte dei non circoncisi, perché io ho parlato».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dt 32,26-28.30.35b-36a)

R: Il Signore farà giustizia al suo popolo.
«Io ho detto: Li voglio disperdere,
cancellarne tra gli uomini il ricordo,
se non temessi l’arroganza del nemico.
Non si ingannino i loro avversari. R.

Non dicano: La nostra mano ha vinto,
non è il Signore che ha operato tutto questo!
Sono un popolo insensato
e in essi non c’è intelligenza. R.

Come può un uomo solo inseguirne mille
o due soli metterne in fuga diecimila?
Non è forse perché la loro Roccia li ha venduti,
il Signore li ha consegnati? R.

Sì, vicino è il giorno della loro rovina
e il loro destino si affretta a venire».
Perché il Signore farà giustizia al suo popolo
e dei suoi servi avrà compassione. R.

IL VANGELO DEL GIORNO – Martedì 18 agosto 2020

È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Matteo 19,23-30
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».
Parola del Signore.

COMMENTO AL VANGELO DI OGGI – L’essenza dell’amore

Gesù oggi è duro nel suo giudizio: non è così facile salvarsi. I “ricchi” sono coloro che hanno già tutte le loro consolazioni su questa terra, non hanno bisogno di guardare il cielo e pensare a ciò che ci sarà dopo la morte. Questa condizione è di chiunque si senta “sazio” di sé stesso e delle proprie cose e non abbia posto per l’amore e per Dio nella sua vita.

Sono proprio quei beni, quelle certezze, che Dio ci dice di mettere in dubbio, perché tutto è suo dono, quindi non dobbiamo dimenticarci di Lui. Chi quindi avrà perso alcune certezze, avrà sgomberato il suo cuore e perfino qualcosa dei propri “beni” in un atto di carità, in nome dell’amore al prossimo e dell’amore a Dio, troverà di aver accumulato un tesoro…in cielo.

Gesù non ci chiede di abbandonare le persone che amiamo per lui, non ci chiede di privarci dei nostri beni per gli altri in maniera incosciente: ci chiede di non metterli al primo posto, ci chiede di non sentirci “sazi”, ci chiede di volgere lo sguardo a Dio e di credere in Lui, di amarlo. Questo Dio misterioso che non tarda a bussare più e più volte al cuore di ognuno, nelle nostre vite.

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Occorrerà solo aprirgli, e solo Lui sazierà il nostro desiderio di infinito, con un desiderio ancora più grande. Quello di una ricchezza che scopriremo che non esiste in modo così pieno su questa terra: il vero amore, l’unico che può chiamarsi tale, il Suo.

Allora sarà più facile dare il giusto peso a tutto, allora anche noi stessi, le nostre ricchezze, avremo un peso diverso. E forse, solo sentendoci così amati, riusciremo a rinunciare a qualcosa di noi per gli altri, del nostro tempo, delle nostre attenzioni, della nostra carità. Riusciremo ad essere davvero generosi, anche nei legami affettivi, perché comprenderemo un amore libero e necessario per amare a nostra volta il prossimo alla luce di un amore diverso, col cuore e con le azioni. Nel nome e per amore di quel Dio che scopriremo essere Lui stesso l’essenza dell’amore.

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