Preso a calci e pugni per aver difeso una ragazza, è accaduto la notte di Ferragosto, due mesi di prognosi per il ragazzo di 15 anni travolto dalla furia del branco
Il ragazzo ha 15 anni appena compiuti, il volto è coperto dai lividi, l’occhio tumefatto. Fatica a parlare e in un sussurro ha spiegato: «Posso aprire la bocca a stento e mangiare solo cibi liquidi con una cannuccia» Francesco è appena passato in seconda superiore, al suo fianco è seduto il fratello maggiore che è orgoglioso e commosso al tempo stesso nel vedere il fratellino così ridotto. È accaduto in Versilia, la notte di Ferragosto, il giovane è stato massacrato di botte da un gruppo di altri ragazzi, per difendere una ragazzina. «A dir la verità ho solo avuto l’intenzione di salvarla da quella gente — ha raccontato —. L’ho sentita gridare e mi sono girato a guardare. Stavo per dire a quei violenti di smetterla e lasciarla in pace quando mi sono sentito prendere alle spalle da qualcuno e sono caduto a terra. Poi mi hanno preso a calci e pugni».
Dolore alla mascella, mal di testa e vomito
È successo sul pontile di Marina di Pietrasanta, sulla passeggiata a mare. Il ragazzo è stato trasportato all’ospedale Versilia dove in un primo momento è stato dimesso con tre giorni di prognosi. «Ma poi non ho dormito tutta la notte — ha spiegato —. Avevo dolori lancinanti alla mascella, un atroce mal di testa e vomito. Così il giorno dopo i miei genitori sono venuti a prendermi e mi hanno portato all’ospedale di Careggi a Firenze». I medici qui hanno riscontrato una frattura scomposta del condilo mandibolare, lussazioni e microfratture. E la prognosi è salita a due mesi ed il ragazzino dovrà anche essere operato.
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La furia del branco
Sconvolti i medici nel constatare la gravità delle ferite, la furia con cui è stato travolto. Quella sera il ragazzo era con tre coetanei, tutti fiorentini, con i quali aveva deciso di trascorrere qualche giorno di vacanza in Versilia. Erano stati in spiaggia a guardare le stelle, poi avevano iniziato a camminare, sino ad arrivare al pontile. Secondo la denuncia è stato qui che il giovane è intervenuto per difendere una ragazza che aveva subito degli insulti con apprezzamenti pesanti. «È stato terribile — ha spiegato il ragazzino —. In un attimo mi sono venuti addosso. Erano tanti, almeno una decina, forse di più. Alcuni sembravano maggiorenni. Sono caduto e hanno iniziato a colpirmi a pugni e calci. Erano freddi, violenti, non urlavano neppure. I miei amici non sono riusciti a fermarli, erano terrorizzati. Per fortuna sono riuscito ad alzarmi e siamo scappati, ma loro continuavano a rincorrerci, sembravano ubriachi, impazziti. Poi finalmente se ne sono andati».
Le indagini
Si sono mosse in fretta le indagini, al commissariato di polizia di Forte dei Marmi, diretto dal vice questore Mario Russo, già sanno chi sono. Sono stati identificati immediatamente grazie anche all’uso di videocamere. I presunti responsabili sarebbero un gruppo di bulli con alle spalle altri episodi di violenza. Tra loro ci sono dei minorenni. Il padre di Francesco ha presentato denuncia: «Voglio verità e giustizia, è stata una violenza inaudita, mio figlio è un ragazzino sensibile e coraggioso. Voleva aiutare una persona e l’ha pagata cara». Oggi sono previsti i primi interrogatori e sono attesi provvedimenti. Del caso si stanno interessando la Procura della Repubblica di Lucca e il Tribunale dei minorenni di Firenze.