Ritorno in classe a settembre? Ecco la guida dell’Anp per i presidi

In mezzo a tanta confusione sul ritorno in classe a settembre, l’Anp propone un vademecum che riassume le decisioni già prese e i dubbi irrisolti.

Ritorno a scuola - Meteoweek.comIl tempo scorre e settembre è alle porte. E con l’arrivo di settembre comincia anche la grande sfida di questo autunno: far ripartire le scuole senza dare in pasto milioni di bambini e famiglie  al Covid-19. Il 14 settembre è la data decretata per il ritorno sui banchi, ma già dal 1° cominceranno i corsi di recupero. Nelle decine di documenti, provvedimenti e decreti che sono stati scritti con le indicazioni su come gestire la ripartenza delle lezioni in presenza solo una cosa sembra essere chiara: per volere del Ministro Lucia Azzolina spetterà ai presidi decidere quali misure specifiche adottare. Rimangono fissati alcuni paletti, quali mascherine, distanziamento sociale e mense, ma molte altre questioni intricate sono state rimesse nelle mani dei presidi.

E dunque che fare? In soccorso ai dirigenti delle strutture scolastiche arriva l‘Associazione Nazionale Presidi (Anp), che propone un provvidenziale vademecum chiarificatore per tutti quei presidi che vagavano nella confusione dei decreti dello Stato.

Secondo Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, gli spazi dedicati alle lezioni saranno il primo problema da risolvere. “Per assumere dei docenti in più basta trovare le risorse e devo dare atto alla ministra di averlo fatto”. – dice Giannelli. Ma aggiunge: “Ovviamente non è altrettanto facile costruire delle aule aggiuntive per accogliere tutti gli alunni. E mi dicono che mentre al Nord questo è stato fatto al Sud siamo ancora indietro”. Oltre a questo nodo da sciogliere nel vademecum proposto dall’Associazione Nazionali Presidi si individuano altre questioni rimaste irrisolte.

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Le questioni da risolvere

La prima sta nella consegna dei 2,4 milioni di banchi monoposto che il commissario speciale Domenico Arcuri ha reperito grazie ad una gara conclusasi il 12 agosto. Questi banchi sembra non arriveranno prima di fine ottobre, quando la scuola sarà iniziata già da un mese e mezzo. Che fare nel frattempo? Dove non sarà possibile mantenere la distanza di sicurezza sarà obbligatoria la mascherina, altro non è dato sapere.

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Altra grande incognita riguarda l’ambito sanitario. La domanda dei presidi in questo caso è: quanti contagi serviranno per decretare la chiusura della scuola? Ancora il Ministero dell’Istruzione non ha fornito linee guida concrete rispetto a questo quesito. Inoltre nel vademecum si chiede quali saranno i termini dello screening in caso di studenti positivi. Il tampone dovrà essere eseguito solo sulla classe del positivo o anche sulle classi vicine o su tutta la scuola? Un’altra domanda a cui ancora non si ha risposta.

Inoltre ci sono molti dubbi sulle assunzioni dei supplenti, nonché sull’organizzazione degli scuolabus. Sicuramente per accedere ai mezzi di trasporto verso le scuole servirà la mascherina per tutto il viaggio e sarà necessario mantenere le distanze di sicurezza. Solo i fratelli o i bambini che vivono sotto lo stesso tetto potranno sedersi vicini. Inoltre nel vademecum si legge come i mezzi potranno muoversi a pieno carico solo per percorsi inferiori a 15 minuti. I presidi avvisano che così si rischia di tagliare fuori circa il 50% dei mezzi e che, dunque, servono più risorse per permettere a tutti i bambini di raggiungere le aule.

Le misure già decise

Passiamo ora ai paletti già fissati, efficacemente riassunti nel vademecum e correlati anche da utili consigli alle famiglie. Al primo posto si trova l’uso della mascherina: in classe può essere tolta sono se è garantita la distanza minima di un metro. Quando alunni e insegnanti si spostano da una classe all’altra invece la mascherina va sempre indossata. Successivamente si parla della misurazione della febbre, che va fatta a casa. Inoltre le famiglie sono tenute a non mandare a scuola il propri figli con una temperatura superiore a 37,5.

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Si passa poi a questioni di didattica. Alle superiori le lezioni proseguiranno anche via web. Sarà poi compito dei singoli presidi decidere come gestire l’orario delle lezioni. Nelle scuole primarie e alle medie le lezioni online sono off limits, a meno dell’inizio di un nuovo lockdown. Per quanto riguarda la formazione delle classi si è deciso che l’elenco degli alunni non sarà pubblicato sul sito della scuola, ma reso noto attraverso una mail o il registro elettronico. Oppure anche con l’affissione dell’elenco in bacheca, ma solo se sarà imposta una calendarizzazione delle consultazioni per evitare assembramenti.

Inoltre si è già stabilito che in ogni scuola dovrà essere presente un presidio medico che assicuri la sicurezza di alunni e personale, mentre in mensa si useranno sempre posate monouso. Infine sono già state disposte le regole per la pulizia delle classi, che dovrà essere svolta giornalmente con igienizzanti e saponi. Fondamentale sarà anche l’areazione dei locali, nonché assicurare la sanificazione degli spazi potenzialmente contaminati.

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