Ecco una fotografia della situazione in Italia e nel mondo rispetto al gioco d’azzardo. Le mafie sono sempre più presenti in questo redditizio settore.
La Guardia di Finanza ha denunciato come nel 2019 4,5 miliardi siano stati raccolti dalle mafie nel traffico illegale di siti di gioco d’azzardo. Nel 2015 si parlava di 1,9 miliardi. La ricchezza accumulata dalla malavita in questo settore cresce di anno in anno, molto spesso indisturbata. Ma quali sono le organizzazioni criminali più attive nel gioco d’azzardo online? La risposta si riassume in tre nomi: ‘Ndrangheta, Cosa nostra e Camorra. In particolare le prime due si sono imposte come i burattinai del mondo sommerso del gioco d’azzardo online, arrivando addirittura a superare il monopolio della Camorra, che deteneva il massimo potere nel settore dalla caduta del muro di Berlino.
Se il Coronavirus ha fatto sentire i suoi effetti in tutti i fronti dell’economia legale, così non è stato per il mondo dell’illegalità. Secondo le stime di Egba (European gaming and betting association) e H2 Gambling capital il Covid 19 ha assestato un duro colpo al gioco d’azzardo legale, creando invece terreno fertile per quello illegale. I più colpiti dalla pandemia sono i mercati d’azzardo della Cina, di Macao e di Singapore. Addirittura le vincite lorde a Macao hanno registrato un calo vicino all’88% rispetto al 2019.
Situazione del tutto diversa quella che ha vissuto, e continua a vivere, il gioco d’azzardo criminale durante la pandemia. Risale al 26 giugno la scoperta da parte della GdF di una serie di siti che gravitavano intorno al presunto boss di Cosa nostra Francesco Paolo Maniscalco. Secondo gli inquirenti Maniscalco avrebbe messo a disposizione dei clan la sua abilità imprenditoriale per l’organizzazione di siti di azzardo illegali.
Il Covid-19 ha influito anche sulla crescita del gioco d’azzardo online, a discapito di quello fisico. Secondo H2 Gambling capital il gioco online passerà da un 13,2% delle entrate globali dell’azzardo ad un più sostanzioso 15,7%. Questo spostamento dal fisico al virtuale va a tutto vantaggio delle mafie, che si vedono garantita una presa di controllo più salda sul mondo del gioco illegale.
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E, proprio come una catena, anche le ludopatie hanno conseguenze che portano inevitabilmente ad arricchire la criminalità. Molto spesso i cittadini che cadono nella trappola dei giochi online illegali e ne diventano dipendenti non riescono più a sostenere la loro mania a livello economico. E’ qui che entrano in gioco gli usurai. E chi ha in mano una grossa fetta del mercato illegale dell’usura? Le organizzazioni mafiose, ovviamente. Ecco dunque che la miniera del gioco d’azzardo si trasforma per le mafie in occasione per nuovi business illegali.
Facciamo ora un ingrandimento sulla situazione italiana. Il fatturato del settore del gioco d’azzardo online in Italia è passato dal 19% al 33% del totale in 4 anni. Nel 2019 il gioco online ha raccolto ben 36,4 miliardi di euro, restituendo in vincite 34,5 miliardi e assicurando all’Erario 470,4 milioni di euro. E le cifre non fanno che aumentare se si prendono in considerazione i primi mesi del 2020, quando il Covid ha fatto sentire i suoi effetti. Ad esempio il Poker online a torneo a giungo 2020 ha visto una crescita del 54,2% rispetto allo stesso mese del 2019. Aumento che arriva addirittura al 76,7% se si mette a confronto il periodo gennaio-giugno 2020 con quello dell’anno precedente. Stessa questione per il Poker cash: nei primi sei mesi di quest’anno questo tipo di gioco ha registrato una crescita del 52,2% rispetto allo stesso periodo del 2019.
L’analisi riporta la fotografia di un mercato in costante crescita, che offre terreno fertile alla criminalità. Infatti si stima che il volume complessivo del gioco illegale in Italia sia di 20-25 miliardi di euro annui, ossia il 20% circa di quello legale. Un sondaggio di Eurispes pubblicato all’inizio del 2019 dimostra come il 4,7% degli intervistati sia consapevole di aver consumato gioco d’azzardo in siti illegali. Ma questo è con ogni probabilità un dato sottostimato se si considerano tutti coloro che non si sono accorti di essere incappati in circuiti di gioco fuori legge.
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