Il presidente del Consiglio Superiore di sanità sostiene che l’epidemia può essere ancora contenuta. “Seguiamo le regole o rischiamo di dover chiudere altre attività, dopo le discoteche”, dichiara Locatelli al Corriere.
La posizione del Comitato tecnico scientifico sulla riapertura delle scuole è piuttosto chiara. E a ribadirla ci pensa uno dei suoi componenti, Franco Locatelli. Il presidente del Consiglio superiore di sanità, durante un’intervista al Corriere della sera, spinge sull’importanza di far partire l’anno scolastico 2020/2021 in tutta sicurezza. Ferma restando la necessità di restituire le aule ad alunni e docenti: “Riapriremo le scuole ad ogni costo – dichiara Locatelli – . I contagi aumentano ma siamo ancora in vantaggio e possiamo contenere l’epidemia“.
Un altro tema particolarmente caldo è quello relativo alla chiusura di discoteche e sale da ballo. La decisione annunciata ieri dal Governo e condivisa con le regioni ha fatto discutere, com’era ovvio che fosse. Locatelli in tal senso fa capire che, nonostante il grave impatto economico, si trattava di una decisione inevitabile: “La scelta era improcrastinabile. Avrà un impatto economico, purtroppo, ma la salute viene prima di tutto e quanto abbiamo visto accadere nelle discoteche come luoghi di assembramento va evitato altrimenti rischiamo di ritrovarci presto in una situazione più allarmante“.
Già, un’Italia che per il momento, secondo Locatelli, si trova “in una posizione privilegiata“. Il tutto nonostante sia salita in maniera rapida la curva dei contagi. Ma secondo il presidente del Consiglio superiore di sanità sostiene che, considerando anche l’età media più bassa, i danni saranno meno ingenti per la popolazione. “I giovani possono infettarsi – sostiene – e non sono al riparo da manifestazioni gravi come dimostra la storia della bambina di 5 anni ricoverata a Padova con sindrome uremico emolitica in possibile relazione al Sars-CoV-2. Tanti i ventenni ricoverati. Nessuno è immune“.
E quando gli si chiede se le riaperture, in particolare quelle relative all’intrattenimento stagionale, siano state affrettate, Locatelli risponde così: “Non credo. Senza dubbio l’inizio della stagione estiva ha comportato la necessità di considerare alcune riaperture per non danneggiare l’economia del turismo e per consentire agli italiani di godere le vacanze in località montane e marittime, evitando l’estero“. Locatelli ribadisce però che andassero fatte rispettare con maggiore vigore quelle che lui definisce regole d’oro. Ovvero “indossare la mascherina nei luoghi chiusi e all’aperto in caso di impossibilità a mantenere il distanziamento interpersonale adeguato, osservare una scrupolosa igiene delle mani ed evitare assembramenti“.
E tornando alla riapertura delle scuole, Locatelli è categorico: “Bisogna arrivare a ridosso della ripresa scolastica con il numero di casi più basso possibile. Meglio saremo messi il 14 settembre, più elevata sarà la probabilità di riprendere le lezioni senza rischi di dover poi chiudere classi o interi plessi“. L’obiettivo da raggiungere è alla portata, ovviamente se verranno seguite le regole: “Lo sforzo, soprattutto da parte del Ministero dell’Istruzione, deve essere quello di identificare tutte le soluzioni percorribili in modo da non scaricare le responsabilità sui presidi“.
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L’intervista a Franco Locatelli si chiude con un monito nei confronti di tutta la popolazione. Finora è stato imposto lo stop alle discoteche e alle sale da ballo, per il momento fino al prossimo 7 settembre. Ma non è escluso il fatto che, in caso di mancato rispetto delle regole, vengano chiuse altre attività o imposte nuove restrizioni: “Il rischio non va escluso. Oggi chiudono le discoteche, domani chissà. Dipende da noi cittadini. Non continuiamo così – conclude – . Abbiamo ancora dei vantaggi, sfruttiamoli“.
