Le condizioni delle calzature trovate addosso a Viviana Parisi al momento del ritrovamento fanno escludere alcune ipotesi. Resta viva quella legata all’aggressione da parte di due rottweiler.
Continuano in maniera incessante e serrata le indagini per risalire alla causa della morte di Viviana Parisi. La nota dj siciliana, trovata morta ormai più di una settimana fa, è ancora al centro di un vero e proprio mistero. In primis quello legato alla sua morte, per la quale si sta continuando a indagare anche per ricostruire gli ultimi giorni della donna. E poi quello relativo al destino del figlio Gioele, per il quale non sono ancora stati fatti in avanti. Ma per il momento, gli inquirenti si sentono di escludere un’ipotesi, ovvero quella legata a una lunga camminata nel bosco.
Stando a quanto è stato ritrovato dalle forze dell’ordine al momento della scoperta della sua morte, Viviana Parisi indossava un paio di scarpe poco consumate. Erano abbastanza pulite, solo un po’ graffiate, ma nulla che faccia pensare a una lunga camminata nel bosco, come invece si era pensato in un primo momento. Gli inquirenti, infatti, stavano valutando l’ipotesi per cui Viviana, dopo l’incidente in autostrada, si sarebbe allontanata a piedi, camminando fianco a fianco con il figlio. Tuttavia, la pista che porta a un lungo percorso a piedi tende a essere scartata.
Resta invece particolarmente calda l’ipotesi legata all’aggressione, che Viviana Parisi e (forse) il figlio hanno subito da due cani. Si tratta di due rottweiler, visti in zona negli ultimi giorni dagli inquirenti che stanno provando a fare le ricostruzioni sull’accaduto. Nel frattempo, gli investigatori della squadra mobile di Messina hanno ascoltato il proprietario dei due animali. E proprio il fatto che sul corpo di Viviana c’erano anche alcuni morsi di cane, lasciano pensare che questa potrebbe essere una pista da tenere in seria considerazione.
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In ogni caso, bisognerà attendere diversi giorni prima di avere un quadro più dettagliato, sulla base dei dati emersi dall’autopsia. Gli inquirenti, guidati dal procuratore di Patti Angelo Cavallo, continuano a valutare qualsiasi opzione che si para loro davanti. Intanto, però, c’è una donna morta da una settimana senza che sia stata trovata una causa. E soprattutto, c’è un bambino di appena 4 anni che di settimane di distanza dai suoi affetti più cari ne vanta due. Senza che nessuno sappia se è ancora vivo, o se è morto anche lui.