Meno reati grazie al lockdown: ma aumentano le truffe informatiche

Il lockdown ha inciso in maniera positiva sul numero di reati commessi: meno omicidi, furti e truffe. In aumento i crimini informatici.

Oltre a contenere la diffusione del Covid-19 e – forse – a far diminuire il livello d’inquinamento nelle grandi città (ma è tutto da dimostrare) il lockdown ha un altro merito: la diminuzione di reati. Calano infatti gli omicidi passando da 334 a 278 (-16,8%), le rapine (-21,1%) e i furti (-26,6%). Giù anche le truffe (-11,3%). Gli unici reati in aumento sono quelli informatici (+20%). Sono i dati contenuti nel dossier Viminale, pubblicato ogni anno in occasione del comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica che mettono a confronto i reati relativi al periodo compreso tra il 1 agosto 2019 e 31 luglio 2020 e il 1 agosto 2018 e il 31 luglio 2019. In particolare, sono 106 gli omicidi che sono avvenuti durante il lockdown. Dei 278 relativi all’ultimo anno 19 sono riconducibili alla criminalità organizzata, che quindi fanno registrare un calo del 32,1%. 149 invece sono maturati in ambito familiare o affettivo, con una diminuzione del 2%.

Le rapine passano da 25.588 a 20.193 e 6.180 sono riferibili al periodo di lockdown, i furti vanno da 1.117.855 a 820.274 (213.785 durante il lockdown). Scendono da 134.535 a 119.355 le truffe mentre aumentano i delitti informatici che vanno da 120.355 a 144.474 (61.204 durante il lockdown). Sono 13.579 le denunce per stalking presentate (per il 75% da donne) tra il 1 agosto 2019 e il 31 luglio 2020, l’11,7% in meno rispetto a quelle presentate tra il 1 agosto 2018 e il 31 luglio 2019 (15.370). Del totale delle denunce 4.967 si riferiscono al periodo di lockdown, pari al 36,5% del totale. Calano anche gli ammonimenti del questore 1.198 tra il 1 agosto e il 31 luglio 2020 (-6%), di cui 433 durante il lockdown mentre aumentano gli allontanamenti (+33,6%) che sono 398 di cui 156, pari al 39% durante il lockdown.

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