Il bambino del celebre film di Roberto Benigni è cresciuto: oggi ha 28 anni e ha la barba.
La vita è bella si è aggiunto alla lista dei film che hanno segnato la storia del Cinema. Il racconto dell’olocausto presentato attraverso il talento di Roberto Benigni, il quale non ne ha solo interpretato il protagonista, ma vi ha partecipato vestendo anche i panni di regista e sceneggiatore, ha raccolto il plauso della critica, rimasta piacevolmente colpita dal modo con cui l’attore toscano ha saputo “ironizzare” su una tale tragedia, senza cadere nella superficialità.
La presenza di Giosuè, il bambino protagonista della storia, ha influito tantissimo nella magia del film, il quale ancora oggi a distanza di anni, fa sempre commuovere chi l’ha già visto. La storia di un padre che cerca di distogliere il figlio dalle atrocità della guerra ha fatto breccia nel cuore di tutti senza distinzione di sesso e di età.
Gli anni passano e Giosuè, quel bambino tanto simpatico e grazioso, oggi è diventato un uomo. Il suo nome è Giorgio Cantarini e quando appariva sul set de La Vita è bella, aveva appena 5 anni. Dopo quell’esperienza Giorgio ottenne un ruolo importante ne Il gladiatore di Ridley Scott, nel 2000, al fianco di Russell Crowe. A soli 8 anni si ritrovava perciò ad essere entrato nel cast di due importanti pellicole, vincitrici di innumerevoli premi Oscar.
Poi però di lui si sono perse le tracce. Cantarini infatti, che ha un profilo Instagram attivissimo, ha subito una frenata nella sua carriera, che l’ha allontanato dalle grandi produzioni. Oggi, sebbene lavori nel mondo della recitazione, è ben lontano dall’ immagine del bambino che gli ha dato il successo.
Gli scatti che l’attore pubblica sui social lo mostrano con i capelli lunghi, la barba incolta e l’aria da poeta. Giorgio Cantarini è un giovane dei nostri tempi, intraprendente e sognatore, pronto a difendere i propri diritti, cosa che ha dimostrato con un video pubblicato tempo fa su Instagram.
“Lettura de l’Infinito di Giacomo Leopardi.
APRITE BENE LE ORECCHIE!
Nelle decisioni, o non-decisioni, che il Mibact sta prendendo, le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo non hanno voce in capitolo.
Nel frattempo il Ministero ci chiede di usare proprio la voce per creare contributi gratuiti da condividere – #iorestoacasa #ioleggoacasa #laculturanonsiferma MiBACT –
Ma se non abbiamo voce in capitolo per DIALOGARE sul nostro futuro, non ce l’abbiamo neppure per raccontare la bellezza.
Attrici Attori Uniti”
Scriveva l’attore nel periodo del lockdown.
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