Hanno provato a scavare a mani nudi per estrarre la bimba dal fango e dai sassi, nessuno dei presenti giunti in soccorso, scorderà mai le urla disperate del padre
Chiesa in Valmalenco, Sondrio, è accaduto ieri poco dopo le 17. C’era il sole ieri pomeriggio in Valmasino. Il cielo si è fatto scuro all’improvviso e poi la pioggia fitta della durata di soli pochi minuti. Il tipico acquazzone estivo che ha portato però ad una tragedia: tre morti, tra cui una ragazzina di dieci anni ed un bambino di cinque ricoverato in gravissime condizioni estratto ancora vivo dalle macerie, nella tragedia ha perso entrambi i genitori. La jeep su cui viaggiava, è stata travolta da un’ondata di fango e sassi, stava percorrendo un ponticello ed è stata sbalzata via per poi venire trascinata nel greto del torrente Malero per un centinaio di metri.
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Le vittime
È una delle località più rinomate dai turisti che in questi giorni frequentano la Valtellina. La tragedia sulla strada che da Chiesa in Valmalenco porta a Chiareggio, l’ultima frazione della valle, 1.600 metri di quota. Le vittime abitavano in provincia di Varese, a Comabbio: Gianluca Pasqualone, 45 anni, origini laziali, lavorava in un’azienda che si occupa della lavorazione di vetro, la compagna Silvia Brocca, 41 anni, assistente in uno studio dentistico, Alabama Guizzardi, di Gallarate, 10 anni compiuti ieri, e il piccolo Leo, ora in gravi condizioni. Stavano salendo in uno dei tanti ristoranti della zona per festeggiare proprio il compleanno della ragazzina, la figlia di due coniugi sopravvissuti alla frana. Stavano viaggiando sull’auto davanti a quella travolta dal fango. Alle loro spalle hanno sentito un frastuono e poi il vuoto. Il tempo di realizzare quello che stava accadendo e sono corsi nel greto del torrente, con la montagna che continuava a rigettare fango e detriti. Hanno cercato di estrarre la bambina dalle macerie, scavando a mani nude. «Non dimenticherò mai le urla di quel papà», ha dichiarato Jacopo Merizzi, il gestore di un albergo di zona e guida alpina giunto tra i primi sul luogo del disastro. Merizzi ha provato anche a spiegare cosa potrebbe essere accaduto «La frana è scesa nel vallone Nevasco, teatro di numerose valanghe in inverno. La pioggia deve aver provocato il distacco di alcuni massi che sono finiti nel torrente. Si è creato un invaso che ha poi tracimato portandosi via le auto che proprio in quel momento stavano passando sul ponticello».
Frane frequenti in quella zona, ma mai così disastrose
Sul posto tre elicotteri Areu, due ambulanze, Vigili del fuoco, carabinieri, Soccorso alpino e Guardia di finanza. Oltre agli occupanti della Suzuki — il bimbo di 5 anni è stato portato in elicottero all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo — è stato travolto dalla colata anche un 49enne, ricoverato a Lecco per un trauma all’addome, e che non è in pericolo di vita. Dopo la sfuriata dell’acqua, quando il temporale è cessato, agli occhi dei soccorritori si è palesata la dimensioni del dramma, solo in quel momento è stato possibile soccorrere le vittime: il papà e la mamma intrappolati nella vettura, il figlio agonizzante, la bimba che non respirava più. In volo da Brescia si è alzato anche un elicottero notturno per il trasporto di personale specializzato nelle ricerche tra le macerie. Chiareggio al momento è isolato «In quella zona le frane purtroppo sono frequenti, soprattutto slavine in inverno, ma un distacco come questo non era mai accaduto», ha dichiarato disperata il sindaco di Chiesa in Valmalenco Renata Petrella. «Invito tutti a una preghiera per le vittime, i loro famigliari distrutti dal dolore e il bimbo ricoverato», il messaggio su Facebook del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.
