Tutti ricorderanno il brutto episodio dell’omicidio di Sarah Scazzi avvenuto qualche anno fa in Puglia. Le colpevoli, Sabrina Misseri e Cosima Serrano, cugina e zia della ragazza, stanno scontando la pena nel carcere di Taranto nella stessa cella. Le due stanno svolgendo un lavoro utile alla comunità.
Lavori di emergenza
In seguito all’omicidio di Sarah Scazzi avvenuto alcuni anni fa, Sabrina Misseri e Cosima Serrano sono nella stessa cella del carcere a Taranto a scontare la pena.Le due che all’anagrafe sono mamma e figlia, si stavano occupando del confezionamento di tovaglie e di altre merce di arredo. In seguito all’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus, le due stanno dedicando il loro tempo a cucire mascherine facciali per evitare il contagio da virus.
Così come consuetudine nel carcere, le due stanno svolgendo questi lavori utili all’intera comunità al fine di occupare il loro tempo in cella per cose che possono essere realmente di aiuto in un periodo di così grande emergenza. Qualche anno fa, le donne si professarono completamente innocenti nella vicenda. Quando Sarah morì aveva solo 15 anni ed anche Sabrina era poco più che una ventenne.
L’omicidio Sarah Scazzi
Quando circa 10 anni fa sì parlò dell’omicidio di Avetrana, inizialmente molti furono gli indizi che portarono a Sabrina Misseri e a Cosima Serrano. Queste due, che attualmente stanno scontando la pena del carcere di Taranto, inizialmente si dichiararono innocenti. Sarah Scazzi è morta da adolescente, nel pieno della felicità e della spensieratezza dei suoi anni.
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Subito dopo la sua morte, ad Avetrana, ci fu un grande via vai di giornalisti che si recavano fuori da casa Misseri per scoprirne gli altarini. Si verificarono anche fiaccolate in onore di Sarah e soprattutto in sua memoria. La madre, profondamente colpita dalla morte della figlia, non ha mai accettato come sia giunta la morte della ragazza. Per un genitore, vedere la propria figlia morire e soprattutto in questo modo, reca ancora più dolore.