Voglia di rilassarvi e divertirvi con una commedia italiana? Ecco cinque titoli italiani recenti disponibili sulla piattaforma Amazon Prime Video.
Sono numerose le commedie italiane presenti nel catalogo di Amazon Prime Video, dai grandi classici del genere ai film più nuovi e moderni. Ecco cinque titoli usciti negli ultimi anni da recuperare in streaming.
7 ore per farti innamorare
L’attore Giampaolo Morelli alla sua prima prova da regista dirige un film scritto con uno specialista di commedia napoletane senza grandi pretese e generalmente poco vivaci (Gianluca Ansanelli, All’Ultima Spiaggia, Troppo Napoletano e i film di Siani), trovando però una chiave perfetta per trasportare dinamiche newyorchese dentro lo spazio della città di Napoli. L’idea base è infatti quella ribaltare il modello di Hitch (lei è l’insegnante che spiega come approcciarsi alle ragazze, lui il cliente). Pur non inventandosi nulla, la sceneggiatura ha il pregio di lavorare con raffinatezza su di una una struttura molto canonica, trovando nei propri personaggi e negli ambienti in cui si muovono i punti di forza del film.
Figli
Mattia Torre ci ha lasciato troppo presto, lasciando un vuoto incolmabile in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere le sue opere (non solo Boris). Figli è il film a cui stava lavorando prima di morire, in cui stava mettendo tutto se stesso nella scrittura della sceneggiatura, chiamando a raccolta gli amici di sempre (Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi in testa) per interpretarlo. Mattia ha affidato la regia a Giuseppe Bonito quando ha capito che lui non avrebbe potuto occuparsene. Una delle migliori commedie italiane degli ultimi anni per livello di recitazione, ritmo e scrittura.
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L’abbiamo fatta grossa
Il cinema di Carlo Verdone è cambiato radicalmente da Io, loro e Lara in poi. Se per decenni il regista e attore romano ha interpretato personaggi benestanti, appartenenti alla classe media o alla borghesia della Capitale, dal 2009 invece ha deciso invece di raccontare quasi sempre la miseria umana che nasce dalla miseria economica. I suoi protagonisti, che prima non avevano quasi mai problemi economici, sono diventati tutte vittime di difficoltà economiche. E proprio queste difficoltà economiche offrono il pretesto per la narrazione de L’abbiamo fatta grossa, in cui un investigatore privato, indagando su un caso d’infedeltà per conto di un attore squattrinato (interpretato da Antonio Albanese), trova una valigetta piena di denaro.
Il nome del figlio
Paolo Pontecorvo, interpretato da Alessandro Gassman, è un agente immobiliare con la battuta sempre pronta e il vizio dello scherzo. Simona (Micaela Ramazzotti), aspirante scrittrice di periferia e compagna di Paolo, aspetta un bambino. In occasione di una cena con i futuri zii e la futura zia, l’uomo comunica con convinzione il nome scelto per il nascituro. La famiglia, composta da professori universitari ed intellettuali di sinistra, non reagisce bene. Il dibattito sul nome degenera presto in una messa in discussione di valori, scelte di vita e persone, che non mancherà di offendere e ferire tutti i partecipanti alla conversazione.
Ride
Non c’è dubbio che Valerio Mastandrea sia uno dei migliori interpreti del nostro cinema, non solo della commedia. Ma è anche vero che l’attore romano ha un modo tutto suo di intendere la commedia e recitarla. Che è lo stesso modo che si ritrova nel suo primo film da regista, che racconta la storia di una neovedova (Chiara Martegiani) che proprio non riesce a piangere per la morte del marito, e che, in preda ai sensi di colpa, cerca di capire il perché di questa mancata sofferenza. Un racconto malinconico con forti punte di ironia.