Proseguono le indagini per capire cosa sia successo a Viviana Parisi e dove si trova il piccolo Gioele. Spunta una telefonata fatta ai numeri d’emergenza
Continuano le indagini su Viviana Parisi, la donna di 43 anni scomparsa il 3 agosto e ritrovata morta l’8 agosto nei boschi di Caronia (Messina). Continua però la ricerca del figlio, il piccolo Gioele. Un nuovo sopralluogo è stato fatto sul traliccio dove è stato ritrovato il corpo della dj.
A giorni dall’accaduto spunta una telefonata fatta ad un numero di emergenza. Una voce ha chiamato il 112 per un incidente avvenuto sull’Autostrada A20 Messina-Palermo e che alla guida dell’auto c’era una donna. Aggiunge poi che all’interno della stessa vettura era presente anche “un bambino”.
“Una famiglia, composta da padre, madre e due figli adolescenti a bordo di una berlina grigia metallizzata o comunque di colore chiaro”. Questi sono i testimoni che il giorno dell’incidente si sono fermati per soccorrere Viviana.
Il Procuratore di Patti Angelo Vittorio Cavallo ha lanciato un appello: “Si tratta di un uomo, una donna e un ragazzo e una ragazza. Il padre era quasi calvo, abbronzato e indossava una maglietta arancione. La donna ha sui 45 anni, indossava un vestito blu. Hanno fatto un’opera meritoria. Spero si facciano vivi presto”.
Al momento dell’incidente i signori in questione oltre ad essersi fermati, hanno scavalcato il guardrail per fare delle ricerche. Prosegue il Procuratore: “Ripeto che il gesto compiuto da queste persone è un’opera meritoria. Si facciano vivi per proseguire le ricerche, ci dicano quello che hanno visto in quel momento”.
I testimoni sono del Nord Italia e si erano recati in Sicilia per trascorrere le vacanze a bordo di una berlina di grossa cilindrata grigio chiaro. Purtroppo non si riescono a trovare, non si hanno avuto più notizie dal momento dell’incidente. Continuano le indagini e non si possono escludere ancora le piste di omicidio o suicidio.
Oltre alla telefonata, spunta anche un video. Si tratterebbe di riprese fatte da una videocamera privata di Sant’Agata Militiello. Il Procuratore ritiene le immagini fondamentali per proseguire le ricerche, soprattutto perché la ripresa conferma la presenza di madre e figlio nell’auto. “Iniziamo a ritenere che verosimilmente Gioele fosse con la madre al momento dell’incidente sull’autostrada. Stiamo continuando a fare tutte le verifiche del caso”. Dichiara Cavallo.
Le immagini registrate aiutano a far chiarezza su quei 22 minuti di buco rispetto alle ricostruzioni. Un mistero che ruota attorno alle 10.30 e le 10.52. Di certo è che la donna avrebbe lasciato l’abitazione, imboccato l’autostrada con il figlio per Milazzo e deviato a Sant’Agata Militiello senza pagare il pedaggio in uscita. Dopo 22 minuti si è rimessa alla guida per poi urtare un furgone di operai dove poi hai abbandonato l’auto.
Le ricerche del bambino sono concentrate sulla zona di Caronia. La linea da seguire è quella dei movimenti di un bimbo spaventato in quelle condizioni. Tutte le speranze sono aggrappate ai quei fatidici 22 minuti.
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