L’avvocato Pietro Venuti non se la sente di escludere nulla, dopo l’autopsia sul corpo di Viviana Parisi. “Non è stata risolutiva l’autopsia per chiarire con certezza la causa della sua morte”, dichiara.
Nella giornata di ieri, si è svolta l’autopsia sul corpo di Viviana Parisi. La donna, trovata morta nella serata di sabato dopo le ricerche durata un’intera settimana, ha riportato diverse ferite ed echimosi sulla sua pelle. In ogni caso, non è stato possibile risalire a una sola eventuale causa per la sua morte. Una situazione portata a galla anche dal legale di Viviana Parisi. Intervistato dai giornalisti pochi minuti dopo l’autopsia, l’avvocato Pietro Venuti ha fatto capire che sarà necessario fare nuovi controlli per stabilire la causa della morte della sua assistita.
“Non si può escludere niente – dichiara il legale – ma le ferite e le ecchimosi riscontrate sulla pelle di Viviana Parisi potrebbero essere compatibili con una caduta dall’alto, anche se è tutto da verificare con ulteriore analisi“. Dunque c’è ancora un alone di mistero attorno alla scomparsa della nota dj siciliana, sparita dopo un incidente sull’autostrada Palermo-Messina, in direzione del capoluogo di regione. Intanto le due famiglie, quella di Viviana Parisi e quella del marito Daniele Mondello continuano a non darsi pace e proseguono la ricerca della verità.
Nel frattempo, il legale di famiglia fa capire ancora una volta che “non è stata risolutiva l’autopsia per chiarire con certezza la causa della sua morte“. Pietro Venuti si è consultato con i periti e con la consulente di parte, per cercare di ricostruire qualcosa di produttivo dopo l’esito dell’autopsia. E svela che “sono emerse delle fratture su più parti del corpo, e che il corpo era in avanzato stato di decomposizione, ma serviranno altri esami per capire cosa sia successo“. Dunque si continua a brancolare nel buio, oltre una settimana dopo l’inizio della tragedia.
Dunque le parole del legale della famiglia di Daniele Mondello e Viviana Parisi non aprono alcuno scenario. Esattamente come aveva fatto capire ieri Stefano Vanin, entomologo forense che ha preso parte all’autopsia. “Non possiamo escludere alcuna ipotesi sulla morte della donna“, aveva dichiarato Vanin dopo essere uscito dalla sala. “Adesso c’è tutto il lavoro di laboratorio, l’identificazione della specie, confronto con i dati termici e quindi si arriverà a una stima dei tempi del decesso. Abbiamo chiesto 90 giorni per avere gli esiti. Ora raccoglierò i dati termici“.
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E anche il medico legale Angela Spagnolo, che ha eseguito l’autopsia sul corpo di Viviana Parisi, non è riuscita a sbilanciarsi. “Non possiamo escludere nulla, non possiamo escludere alcuna ipotesi sulla morte della donna – dichiara – . Abbiamo dei dati emersi dall’autopsia che vanno studiati, che vanno attenzionati nell’insieme“. E anche il medico legale ha parlato di questi 90 fatidici giorni, dopo i quali “dovremo appurare la vera causa della morte della donna“. E svela che non verranno chieste ulteriori proroghe su questo spinoso caso.