Non ci saranno sconti per i componenti della Lega che hanno richiesto i 600 per le partite Iva nonostante gli alti redditi. Il tutto in attesa che Matteo Salvini prenda una posizione ufficiale.
Il caso dei ‘furbetti del bonus’ continua a tenere banco sulla scena politica nazionale. In particolare la Lega rischia di finire nell’occhio del ciclone, visti gli svariati casi di politici che hanno fatto richiesta dell’incentivo di 600 euro per i titolari di partita Iva. Abbiamo già scoperto i primi due dei tre casi nel partito del Carroccio tra i cinque parlamentari venuti alla luce all’inizio della settimana. Ma non mancano i casi di esponenti della Lega che, anche a livello locale, sono venuti spontaneamente allo scoperto o emersi al termine di indagini.
Per questo motivo, il partito ex secessionista ha deciso di correre ai ripari, annunciando la propria ferrea posizione. Una posizione di ‘indulgenza zero’ nei confronti di chi ha deciso di richiedere e ottenere il bonus nonostante redditi molto alti. All’interno della Lega si contano tanti arrabbiati, ma anche tanti politici demoralizzati per il caso scoppiato lunedì. In ogni caso, almeno per il momento, all’interno del partito si è scelta la linea del silenzio, almeno a livello pubblico. Nessuno rilascerà dichiarazioni per quanto riguarda il caso dei ‘furbetti del bonus’.
Anche perchè, in attesa di una conferma ufficiale, sarebbero davvero tanti i casi di leghisti che hanno fatto ricorso all’incentivo. Ma a prescindere dalla quantità di esponenti coinvolti, la sensazione che serpeggia è quella di un altro caso di accerchiamento politico. Così com’è accaduto, ad esempio, per Matteo Salvini e per la sua vicenda sul caso Open Arms, per il quale andrà a processo a Catania a inizio ottobre. Ma a proposito del leader leghista, ci si chiede quale sarà la posizione che assumerà nella vicenda dei ‘furbetti del bonus’, sia come capo partito che a livello pubblico.
Per il momento, l’ex vicepremier si gode le sue vacanze in Versilia. Luogo che è diventato anche quartier generale per proseguire la campagna elettorale per il candidato governatore Susanna Ceccardi. In ogni caso, la posizione diffusa tra gli esponenti della Lega (Salvini compreso) è quella di non dare il benché minimo segno di indulgenza su una cosa del genere. In ogni caso, l’obiettivo della Lega è quello di non fare di tutta l’erba un fascio: di fronte all’avidità di alcuni esponenti, non si cerchi di rovinare l’immagine di un intero partito. Almeno questo è quello che serpeggia.
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Ma se da una parte c’è l’intenzione di mantenere l’atteggiamento di tolleranza zero, c’è anche la voglia di sfidare chi sta mettendo la Lega con le spalle al muro. E così sembra esserci la consapevolezza – o addirittura la certezza – che questa sia una manovra politica. Ci sono diversi esponenti convinti che la vicenda verrà portata avanti in vista delle regionali di settembre. Dunque, se da una parte in casa Lega c’è l’intenzione di porre un freno a queste furbate, c’è anche chi si piange addosso e parla di complotto. Dando addosso al Governo che avrebbe la colpa di non aver controllato per bene.