Il Pm titolare dell’inchiesta sulla morte di Viviana Parisi e sulla scomparsa del figlio di 4 anni. “Testimoni parlino, ci raccontino cosa hanno visto. Ogni elemento può in questo momento essere utile all’indagine”
“Chiunque abbia visto qualcosa utile alle indagini sulla morte di Viviana Parisi parli”. Lo ha detto a chiare lettere, lanciando un accorato appello, il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, titolare dell’inchiesta per omicidio e sequestro di persona sulla morte della dj e sulla scomparsa del figlio di 4 anni Gioele.
L’appello ha in particolare due destinatari. E’ rivolto alle persone che hanno riferito a gente sul posto di avere visto una donna con un bambino scavalcare il guard rail. “Hanno fatto un’opera meritoria a fermarsi, per vedere se qualcuno avesse bisogno di essere soccorso – ha sottolineato Cavallo, rimarcando l’importanza del gesto – adesso parlino con noi perché non sappiamo chi sono.
E’ strano che nonostante il clamore mediatico non si siano ancora presentati o non ci abbiano contattati. Questa testimonianza è importante – ha spiegato il procuratore – per chiarire una volta per tutte se Gioele era con la madre o no. Un elemento troppo importante per le indagini”.
Aperto il fascicolo per omicidio volontario e sequestro di persona
Sono omicidio volontario e sequestro di persona i reati per cui la Procura di Patti ha aperto un’inchiesta sulla morte della dj Viviana Parisi e sulla scomparsa del figlio di 4 anni della donna, Gioele. Un
tecnicismo che consente di avere maggiore margini di manovra
nelle indagini. Va specificato, però, che al momento non ci sono indagati, perché il fascicolo è a carico di ignoti. Per la Procura di Patti, infatti, tutte le piste sono aperte e non ci sono al momento ipotesi privilegiate. Un contributo alle indagini potrà arrivare anche dall’autopsia che sarà eseguita nel primo pomeriggio nell’obitorio dell’ospedale Papardo di Messina. Ma anche dalle testimonianze di familiari, amici, conoscenti che sono stati sentiti e saranno riascoltati dalla squadra mobile che indaga.
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Un aiuto non giungerà dalle riprese: purtroppo le telecamere visionate al momento non hanno ripreso mamma e figlio a Sant’Agata di Militello in un posto preciso, ma si continuano ad acquisire altre registrazioni. Sulle ricerche a Caronia – come riportato da Ansa – ambienti giudiziari ritengono “ingenerose le dichiarazioni dei familiari” su presunti ritardi o inattività, poiché, sottolineano, “sono state avviate da subito, ma viste le condizioni del terreno, la boscaglia fitta e la presenza di animali è stata complicata l’ispezione anche se avvenuta con i droni o con i cani”. Secondo i soccorritori il terreno è stato diviso in zone quindi solo casualità non è stata trovata subito.