Un lungo post sul suo profilo Facebook, aperto con le parole #NOalladiscriminazione #NOalrazzismo #NOalpregiudizio, che racconta ciò che è accaduto a lei e alla sua famiglia quando hanno richiesto una camera in affitto ad Imola.
Non le hanno messo a disposizione la stanza di un appartamento, prenotata senza problemi telefonicamente, dopo avere scoperto le sue origini straniere. Protagonista della vicenda – rilanciata dall’edizione bolognese di Repubblica – è una infermiera campana Fatiha Sakhri, cittadina italiana di origini magrebine. Era in cerca di una sistemazione a Imola, così da poter visitare il fratello – ricoverato per la riabilitazione all’Istituto Montecatone dopo un incidente avvenuto prima del lockdown – e passare del tempo con lui per una settimana. Così l’infermiera racconta di avere prenotato una stanza trovata tra gli appartamenti consigliati dalla struttura per i familiari che vengono a visitare i parenti ricoverati: una chiamata, lineare senza particolari problemi che, invece si sono materializzati nei giorni successivi. Il post su Facebook è del 7 agosto – quando arrivata all’indirizzo dell’appartamento imolese con i genitori e il fratello più piccolo, l’infermiera viene gelata dai titolari dell’appartamento. “Una signora insieme al marito ci guardano insospettiti – racconta l’autrice del post -. sono i proprietari. Parlano a bassa voce, si guardano.. silenzio , mi avvicino , mi presento : salve sono Sakhri, ci siamo sentiti per la camera”, racconta la ragazza.
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Successivamente è arrivata la replica: “Ah.. si, ma non siete di Napoli allora …Scusi signora – dico – in che senso? Le non mi ha detto al telefono che non siete italiani, mi ha detto che venite da Napoli”. Da lì sono nate le polemiche: secondo la proprietaria, non avrebbero potuto affittarle la casa anche per il fatto che la famiglia di Sakhri sarebbe stata troppo numerosa. Ma il numero di persone viene stabilito prima per cui la motivazione rimane quella sottolineata dalla signora all’inizio:”Quindi lei mi sta dicendo che non ci vuole affittare la stanza perché siamo stranieri???. Lei: non solo, anche perché c’è il bambino”. Parole che scuotono l’infermiera campana che si arrabbia tramite un post. “Io ancora non ci posso credere che mi sia successa una cosa del genere – si legge di nuovo su Facebook – E’ assurdo, triste, incredibile davvero. Sono molto dispiaciuta. Queste cose non possono succedere. Non devono succedere”. Nonostante tutto la donna e la sua famiglia, hanno poi trovato un’altra sistemazione a Imola da un affittacamere che si è reso disponibile: “ci ha dato massima disponibilità , affitto immediato con mole elevata di gentilezza e generosità”, afferma a gran voce il proprietario della struttura.
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