Cresce la preoccupazione nella città di Livorno dopo i ripetuti casi di attentati incendiari. Alcuni negozi sembrerebbero essere nel mirino.
Un altro incendio doloso è avvenuto nella città di Livorno e questa volta in una tabaccheria. Così, è difficile pensare che gli episodi precedenti a Livorno, che avevano colpito un market gestito da una famiglia cinese, non siano collegati. Eppure, al momento non esistono prove di un’unica regia. Anzi, per gli episodi precedenti a questi, c’è un uomo in carcere. Quest’ultimo, un camionista livornese di 65 anni, accusato di essere stata l’autore che dal 30 marzo al 2 agosto aveva fatto esplodere gli otto colpi di pistola contro le saracinesche del Royal kebab di via Provinciale Pisana, dell’Asian market di via Garibaldi e del circolo Arci di Shangai.
Questa volta, invece, è stato il turno di una tabaccheria presso la frazione di Stagno, gestita da italiani. È successo la notte scorsa quando ignoti hanno appiccato un incendio con una tanica di benzina. La segnalazione è arrivata ai vigili del fuoco poco dopo la mezzanotte. Una volta arrivati sul posto, i pompieri hanno spento le fiamme che avevano già aggredito la tenda esterna del negozio, il distributore automatico di sigarette e danneggiato la vetrina del locale. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri che hanno immediatamente avviato le indagini e in un cespuglio, a pochi passi dal negozio, hanno trovato una tanica di benzina. I vigili avevano infatti segnalato ai militari di aver avvertito un forte odore di benzina una volta arrivati sul luogo dell’incendio. Secondo quanto accertato dai militari, i titolari della tabaccheria non hanno mai ricevuto minacce in passato o recentemente.
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