Franca Valeri, dopo aver compiuto 100 anni a luglio e dopo essere stata omaggiata del David di Donatello Speciale 2020, che le era stato consegnato lo scorso 8 maggio, si è spenta domenica mattina 9 agosto nella sua casa di Roma, circondata dall’affetto della famiglia.
Franca Valeri, 100 anni compiuto lo scorso 31 luglio, si è spenta domenica mattina 9 agosto nella sua casa di Roma. Al cinema riuscì a creare un nuovo modello di donna “cinematografica” con ben 13 film in soli cinque anni, dal 1955 e il 1950 grazie ai quali il Paese imparò ad identificarla in contrapposizione con l’icona della Loren.
Franca Valeri | la sua icona al cinema
Se negli anni in cui debutta Franca Valeri al cinema le attrici italiane si ispiravano tutte al modello di eleganza e bellezza imposto Sophia Loren, e di cui lei era sempre l’apice, in grado di incarnare un sentimento di benessere, economico e fisico, e di magnificenza (poi smontato da Monica Vitti negli anni ’60), l’attrice milanese cominciò, fin dalle sue piccole comparse sul grande schermo a minare quell’idea di donna da sognare, che non creava mai problemi, ma che anzi era la risposta ad ogni criticità. Franca Valeri era l’opposto e su questa idea creò un modello di personaggio femminile alternativo, compiendo un politico e fragoroso. Il modello di una ragazza tutto sommato infelice, circondata da predatori che su di lei cercavano in tutti i modi di ripiegare.
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I film con Sordi
Il pubblico dimostra di apprezzare questa idea diversa di femminilità, che emergeva in tutta la sua potenza proprio quando contrapposto alla vigliaccheria dei personaggi maschili che con lei condividevano lo schermo. Solo nel 1955, ad esempio, Franca Valeri lavorò con Alberto Sordi prima in Piccola Posta e poi in Un eroe dei nostri tempi, dimostrandosi l’unica attrice in quegli anni capace davvero di tenere testa ad una personalità così ingombrante. È con lei che Sordi riesce a dare il meglio, con lei ci sono gli scambi migliori e quelli con lei sono gli unici momenti in cui si ha l’impressione che i film in questione non siano costruiti esclusivamente attorno al protagonista maschile.
“Devi sapere cosa vuoi”
“La noia è il vizio di un secolo che ha smarrito l’interesse, abitato da una folla di persone convinte di conoscersi anche quando è evidente che quello è l’ultimo scopo delle loro relazioni”, scriveva la Valeri nel suo bellissimo libro Il secolo della noia. Secondo l’attrice, le più comuni modalità di evasione avevano assunto, negli ultimi anni, una forma, per lo più volgare, alla quale tutti si rassegnavano, pensando che “lasciarsi andare potesse essere sempre l’unica soluzione”. Per questo siamo circondati da finti allegri, affetti da una “dolorosa stitichezza mentale”: il progresso fornisce sempre più metodi per soddisfare la volontà di distrazione e il desiderio di allettanti evasioni, ma non per questo la noia svanisce. Ogni volta che i “benedetti giovani” le chiedevano un consiglio, lei rispondeva: “Ti dirò una cosa che forse troverai scomoda. Devi sapere cosa vuoi”. Franca Valeri, fuori e dentro lo schermo, ci ha spinto a non accettare la frivolezza ad ogni costo.