Quella di Brescia è una storia simile a quella che ha avuto luogo di recente a Biella, dove gli agenti della squadra mobile hanno effettuato una perquisizione all’interno di un bar, scovando circa 40 grammi di eroina. Il rinvenimento ha portato poi all’arresto immediato per spaccio della titolare del locale, la trentunenne Marina Coda Zarbetta. Stando a quanto riportato dalla Stampa la donna non sarebbe del tutto ignota. La 31enne, infatti, farebbe parte di una famiglia famosa nel campo della ristorazione in città. Di recente avrebbe perso la sorella a causa di un tumore, anche lei famosa per il suo lavoro nella ristorazione. Maria Coda Zarbetta, poi, era già stata segnalata come possibile spacciatrice e già nella giornata di venerdì la polizia aveva effettuato una perquisizione all’interno della sua abitazione. Poi il tentativo all’interno del bar, questa volta decisivo. Nel frattempo proseguono le indagini per stabilire le dinamiche dello spaccio. A coordinarle il procuratore Teresa Angela Camelio. A complicare le indagini anche un elemento: in genere, nella zona, lo spaccio di droghe pesanti non avviene all’aperto, ma all’interno di circoli ristretti e “protetti”. Si cerca ora di capire che ruolo abbia svolto il bar all’interno di un quadro di spaccio anche più ampio.