La vicenda di Viviana Parisi è piena di punti oscuri su cui la Procura sta indagando. Dove stava andando Viviana? Che fine ha fatto il piccolo Gioele? Era davvero con la madre?
È una vicenda dai toni drammatici quella di Viviana Parisi, 43enne dj scomparsa e ritrovata morta ieri sera, sabato 8 agosto, a 500 metri dal punto dell’autostrada in cui era stata avvistata con il figlio Gioele di 4 anni lunedì 3 agosto. Il cadavere della donna è stato trovato dai vigili del fuoco a terra, con le gambe divaricate e gli indumenti sporchi addosso, ossia un jeans e una maglietta. Indossava una sola scarpa, bianca, e l’altro piede era senza. L’altra scarpa l’hanno ritrovata tra i rovi, poco più in là. Il corpo era in avanzato stato di decomposizione e lo hanno riconosciuto dalla fede nuziale su cui era scritto:”Daniele e Viviana 2013“.
Una tragedia che ha molti punti oscuri tutti da chiarire, in primis dove stesse andando realmente Viviana e dov’è finito il figlio Gioele? Era realmente con lei? Ma partiamo dall’inizio. Viviana Parisi lunedì mattina aveva lasciato la sua casa a Venetico, un paesino situato tra Messina e Milazzo per dirigersi, secondo quanto avrebbe dichiarato il marito, al centro commerciale di Milazzo.
La donna aveva quindi preso l’autostrada per Palermo con una Opel grigia, dopodiché ha interrotto il viaggio sulla A20 (autostrada Messina-Palermo) uscendo al casello di Sant’Agata di Militello. Qui ha ritirato un biglietto di mancato pagamento ed è rimasta fuori dall’autostrada per circa 20 minuti. Si ipotizza, ergo, che si sia rifornita di benzina. Venti minuti dopo riprende l’autostrada e va verso Palermo. Ma nei pressi di Caronia, erano circa le 11 della mattina, la donna fa un incidente tamponando un piccolo furgone al km 117 di una galleria. Scende dall’auto, dove lascia borsa con portafogli e va via con il figlio in braccio, o almeno questo è quanto hanno riferito alcuni testimoni, anche se non tutti dichiarano che il bimbo fosse con lei, il che farebbe sperare che possa essere ancora in vita.
Sempre i suddetti testimoni avrebbero detto che sul posto erano presenti altre persone che avrebbero visto Viviana scavalcare il guard rail nell’area di sosta sito dopo la galleria e dove qualcuno si sarebbe fermato. Si tratterebbe di testimonianze non dirette, per cui gli investigatori hanno fatto appello affinché gli altri testimoni si presentino in procura. Ora secondo la logica Viviana avrebbe dovuto prendere il varco a destra della carreggiata e invece il suo corpo era a sinistra (dopo aver scavalcato guard rail). Da qui sarebbe avvenuto l’allontanamento fatale prima di perdere la vita nel bosco.
C’è un buco di 20 minuti nel percorso di Viviana, un lasso di tempo che resta fuori dalla ricostruzione degli inquirenti. Potrebbe essere dunque accaduto che Viviana abbia lasciato il bimbo da qualche parte? Tutto è possibile dato che alcuni testimoni non menzionano il bimbo ma solo la donna. “Non è detto che il bambino fosse con lei” ha detto Angelo Cavallo, procuratore capo di Patti (Messina) e coordinatore dell’inchiesta. Per cercare il piccolino, la Procura sta impiegando tantissimi uomini, mezzi e cani molecolari. Nonostante si speri di trovare il bimbo vivo, c’è anche il timore che possa essere morto magari per via dei cinghiali del posto. Il medico legale ipotizza che la donna possa essere deceduta il 3 agosto stesso (giorno della scomparsa) e che il suo corpo possa essere stato sfigurato da animali selvatici.
Il procuratore Cavallo ha dichiarato:”Tutte le ipotesi sono aperte, adesso si faranno tutti gli accertamenti medico legali per verificare il tipo di decesso. Posso dire che la signora è sicuramente lei, l’abbiamo riconosciuta dalla fede, dalle scarpe e da una catenina. Sicuramente è la signora Parisi. Per il bambino le ricerche sono tuttora in corso e ancora non lo abbiamo rintracciato“. L’uomo ha così aggiunto:”Le ricerche continuano, avevamo già preventivato la difficoltà delle ricerche, quindi faccio presente che siamo a oltre un chilometro e mezzo dal posto dove è stata vista l’ultima volta la signora. La signora sembra sia morta da diversi giorni ma chiaramente questo lo dirà l’autopsia, gli esami medico legali ci diranno anche questo. Segni di violenza? Preferisco non rispondere. Mancano quei venti minuti, dobbiamo capire cosa ha fatto la signora a Sant’Agata. Tutto è possibile, ripeto, tutte le ipotesi sono plausibili. Dall’incidente, un incontro sfortunato, anche un atto estremo. Stiamo valutando tutte le ipotesi”.
Sono continuate nella notte da parte dei vigili del fuoco, e proseguono oggi con l’aiuto delle forze dell’ordine, le ricerche del piccolo Giole, il bambino di 4 anni scomparso con la madre il 3 agosto scorso, dopo il ritrovamento del cadavere di Viviana Parisi ieri nei boschi di Caronia, a 500 metri dall’autostrada. Gli investigatori, esaminando le registrazioni delle videocamere di sorveglianza e ascoltando testimoni, vogliono appurare cosa abbia fatto la donna nei venti minuti trascorsi tra la sua uscita nel casello autostradale di Sant’Agata di Militello e il suo rientro in autostrada, dove poi ha avuto un incidente con l’auto da cui è scesa camminando col bimbo in braccio lungo l’autostrada e facendo perdere le sue tracce.
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