Cristina Giachi, responsabile Scuola dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) commenta le risorse del Decreto agosto per gli enti locali, finalizzate all’affitto di spazi aggiuntivi alla scuola: “Compatibilmente con le risorse disponibili, prevediamo presto la pubblicazione di Avvisi Pubblici in diversi comuni, per il reperimento di spazi alternativi dove poter allestire le aule”.
Per la riapertura della scuola a settembre manca un altro importante nodo da sciogliere, senza il quale si rischia di vanificare gli sforzi diffusi per l’assunzione di nuovi docenti. Il nodo in questione riguarda il reperimento di spazi aggiuntivi all’interno dei quali svolgere le lezioni nel pieno rispetto del distanziamento sociale. Per questo, stando a quanto emerso, i comuni pubblicheranno avvisi pubblici. Lo scopo? Reperire luoghi necessari per le lezioni. Ad essere ammessi sono non solo spazi all’interno di musei e cinema, ma anche spazi facenti parte di hotel e appartamenti adibiti come B&b, in casi estremi persino appartamenti singoli. A confermarlo è la stessa Cristina Giachi, responsabile Scuola dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), che commenta: “Compatibilmente con le risorse disponibili, prevediamo presto la pubblicazione di Avvisi Pubblici in diversi Comuni, per il reperimento di spazi alternativi dove poter allestire le aule per ospitare le classi che dovranno fare lezioni nei luoghi alternativi al proprio istituto”.
Poi ancora, sull’identità degli spazi che potranno essere adibiti ad aule: “Gli avvisi pubblici, in quanto tali, saranno aperti a tutti. Laddove sarà necessario, oltre a musei, cinema e centri congressi, potrebbero partecipare anche hotel, Bed & Breakfast e perfino appartamenti singoli, purché le strutture rispettino i requisiti di capienza e sicurezza”. Per garantire la piena applicazione di questo provvedimento il Governo ha messo a disposizione degli enti locali circa 32 milioni di euro nel 2020 e 48 milioni nel 2021, stando a quanto riportato da Anci, da utilizzare per l’affitto di spazi aggiuntivi.
Proprio di recente, infatti, è arrivata la comunicazione da parte dell’Associazione Nazionale Presidi, che ha sottolineato: secondo l’ultima stima effettuata sono circa 20mila le aule da allestire in spazi alternativi agli istituti per l’inizio delle lezioni a settembre. Oltre il 50% di questi spazi, però, non è ancora stato trovato. Ad avere maggiore difficoltà, sottolinea l’Associazione, sarebbero soprattutto le grandi città come Roma. E’ necessario dunque agire alla svelta, per trovare un luogo alternativo a, si calcola, circa 400mila studenti, pari al 5% del totale. Intanto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina difende quanto fatto fino ad ora, dalle future assunzioni di quasi 85mila docenti al Protocollo per garantire l’avvio dell’anno scolastico in sicurezza. Proprio a proposito del protocollo e dell’accordo con i sindacati, Azzolinea sottolinea: “Un accordo importante che contiene le misure da adottare per garantire la tutela della salute di studentesse, studenti e personale, ma anche impegni che guardano al futuro e al miglioramento della scuola come il contrasto delle classi cosiddette ‘pollaio’, una battaglia che porto avanti da tempo e che rappresenta per me una priorità”.
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