Nei giorni scorsi è diventato virale il video di flash mob avvenuto all’interno della scuola sottoufficiali della marina di Taranto. A margine della cerimonia di giuramento di un corso di volontari in ferma annuale, si è dato il via a una sorta di ballo di gruppo sulla melodia di Jerusalema. Ora, però, la tenente di vascello rischia la sanzione disciplinare della “consegna di rigore”. L’accusa? Aver leso l’immagine della forza armata.
La hit di TikTok Jerusalema e una scuola sottoufficiali della marina di Taranto. Un flash mob e un video divenuto virale. E’ quanto accaduto nei giorni scorsi, quando la marina militare in questione avrebbe deciso di “arricchire” la cerimonia di giuramento di un corso di volontari in ferma annuale con un ballo di gruppo sulle note della famosa canzone. Sarebbe stata proprio la comandante del corso a imbastire, o comunque guidare, la coreografia di gruppo. Ora la tenente di vascello rischia un procedimento disciplinare. L’accusa? Il suo comportamento “non consono e lesivo dell’immagina sua e della Forza armata”. Tanto più per partecipare a un’idea “deplorevole nella forma e nella sostanza”. A commentare la situazione è allora l’avvocato Carta, il legale della tenente di vascello, che afferma: “L’intento dell’ufficiale è stato solo quello di rinfrancare lo spirito di tante giovani reclute sottoposte ad eccezionali precauzioni e ad isolamento dal resto del mondo”.
Insomma, l’idea della coreografia sarebbe stato solo uno stratagemma per tenere alto il morale in un periodo particolare, legato a numerose criticità dovute all’emergenza coronavirus. Infatti il balletto, motivo della discordia, “si è verificato a conclusione ed a margine di un giuramento collettivo di volontari in ferma prefissata che, a causa dell’emergenza sanitaria in atto, si era dovuto eccezionalmente svolgere a porte chiuse, senza la consueta partecipazione di parenti ed amici. Non solo: per precauzione sanitaria, quei giovani militari non avevano fruito della franchigia, cioè la libera uscita, per tutta la durata del corso né era stato consentita loro la consueta giornata da trascorrere assieme ai parenti dopo il giuramento”. Una situazione che la tenente avrebbe pensato di alleggerire sulle note di Jerusalema. E infatti l’avvocato insite: “L’ufficiale in questione, madre di un bambino di tenera età e mossa dalle migliori intenzioni, non ha violato alcuna consegna, il suo intento era solo quello di rinfrancare lo spirito di tante giovani reclute”.
Oltretutto, anche qualora si volesse ammettere un comportamento non idoneo all’arma, il provvedimento richiesto sembra comunque sproporzionato rispetto alla portata del danno. Carta prosegue: “Sorprende che la scala gerarchica, per fatti assolutamente inoffensivi per l’immagine ed il prestigio della Marina militare, abbia invece ritenuto di avviare in tempo record addirittura un procedimento per la consegna di rigore, che è la più grave delle sanzioni di corpo, riservata quindi a comportamenti di massimo allarme e discredito”. Proprio per questo la tenente “respinge tutte le accuse di avere leso l’immagine della Forza armata. A me ha espresso il suo sgomento e il suo dispiacere per l’imprevista reazione della scala gerarchica, anche in considerazione del fatto che la stessa Marina militare ha pubblicato pochi anni fa un analogo video musicale, ancora visibile in rete con tanto di logo ufficiale dell’Istituzione e molto apprezzato da tutti per il suo significato goliardico ed umanizzante. Peraltro, è consuetudine di tutte le forze armate e di polizia del mondo la diffusione di analoghi video musicali che hanno il solo scopo di avvicinare le donne e gli uomini in divisa al cuore della gente, con effetto, quindi, del tutto opposto a quello della contestata lesione di immagine”.
Per quanto riguarda il video, le immagini sarebbero state registrate e diffuse all’insaputa della donna la quale, viene ribadito, aveva come unico scopo quello di sollevare il morale dei partecipanti alla cerimonia. Intanto a commentare la vicenda è anche il sindacato Sim Marina, che esprime la totale “solidarietà alla collega”. Resta però un elemento da sottolineare: secondo il sindacato Sim Marina la diffusione del video sui social è stata inopportuna, “con intento volutamente denigratorio”. Per questo “i processi mediatici e i giudizi sommari malcostume dei social devono essere respinti con forza”. D’accordo sul fatto che il vero focus vada posto sull’utilizzo di social e sulla reazione dell’opinione pubblica anche il Sim Aeronautica. Il ballo sarebbe “un semplice gesto goliardico come tanti tra militari. Quello che ci preoccupa è semmai il livore da parte dell’opinione pubblica sull’accaduto”. Fa eco anche il segretario generale del Nuovo Sindacato Carabinieri Massimiliano Zetti si è detto in disaccordo con l’applicazione di eventuali sanzioni. Qualsiasi provvedimento sarebbe illogico: “Tali manifestazioni ci sono sempre state e oggi contribuiscono ad avvicinare le Forze armate alla popolazione”.
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