Chiude la discoteca Byblos: troppe persone e nessuna mascherina

La Byblos, la famosa discoteca di Misano Adriatico, è stata chiusa per 5 giorni a causa del mancato rispetto delle misure anti-coronavirus. Ad essere al centro della chiusura effettuata dai carabinieri, innanzitutto gli assembramenti e la totale assenza di mascherine. 

movida
(Foto di Isaac Brekken, da Getty Images)

La storica discoteca Byblos non è stata immune ai provvedimenti disposti per il rispetto delle misure di protezione da coronavirus. Come, si suppone, non sono immuni le persone che hanno partecipato agli eventi della discoteca. Assembramenti, assenza di distanziamento sociale e di dispositivi di sicurezza anti-Covid. Sono queste le motivazioni che hanno spinto i carabinieri a chiudere per cinque giorni la discoteca che poggia sulle colline di Misano Adriatico, vicino Rimini e Riccione. Il provvedimento per il locale Byblos inizia da oggi, 9 agosto, a seguito di numerose richieste di intervento che avrebbero portato, effettivamente, all’effettuazione di un sopralluogo. Una volta giunti sul posto i militari avrebbero potuto appurare la totale mancanza di rispetto nei confronti delle misure anti-Covid e, questa mattina, avrebbero provveduto alla notifica del verbale con sanzione pecuniaria. Poi l’applicazione della chiusura vero e propria, della durata di 5 giorni a partire da oggi.

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17enne positivo Coronavirus Catania 1000 partecipanti al party in spiaggia

Una chiusura importante, che va a toccare un locale storico della Riviera Romagnola. Non sarebbe, tra l’altro, l’unica discoteca chiusa a Misano Adriatica. Un’altra importante chiusura, avvenuta in data 3 agosto, ha riguardato la Villa delle Rose. A far scattare la chiusura della prima discoteca era stata la positività al coronavirus di una ragazza modenese di 17 anni. La ragazza, asintomatica, è stata sottoposta alla quarantena. Poi l’indagine di tracciamento per ricostruire i recenti contatti della ragazza. A quel punto la notizia: la 17enne aveva partecipato a una serata in discoteca con degli amici. Ecco allora che arriva una stretta sulle misure in luoghi legati alla movida, una stretta motivata sia dai recenti casi di coronavirus sia dagli appelli del ministro della Salute. A Catania, ad esempio, un ragazzo è risultato positivo al coronavirus dopo aver partecipato a una serata con circa 1.000 persone.

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Per quanto riguarda i dati, il ministero della Salute e l’Istituto superiore di Sanità hanno già sottolineato: le stime a disposizione dimostrano come la diffusione del coronavirus stia incalzando soprattutto tra le persone di giovane età (l’età mediana è arrivata a 39 anni). A confermare il trend, anche il balzo in avanti dei contagi under 19, ora al 12,8%. A spiegare la situazione è stato anche il ministro della Salute Speranza, che ha sottolineato come il più grande rischio legato alla diffusione di coronavirus tra le fasce più giovani riguardi anche i famigliari e l’insorgenza di pericolosi focolai: “Chi porta il virus a casa rischia di fare danni veri alle persone fragili“. E poi ancora: “Capisco il disagio e non voglio apparire un maestrino, ma i sacrifici che chiedo ai ragazzi sul metro di distanza nei treni o sulla movida hanno la scuola come obiettivo di fondo. Non mi parlate di altro. In fondo ai giovani non chiediamo di non uscire di casa, chiediamo solo di indossare le mascherine, lavarsi le mani, stare a distanza ed evitare assembramenti. Una cosa compatibile con il godersi l’estate”.

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