Il Papa si circonda di donne per gestire le finanze del Vaticano

Sono sei le donne nominate dal Papa nelle nuove nomine della componente laica al Consiglio per l’Economia. Alcune di loro hanno fatto parte di compagnie importanti, come Telefonica, Bankia ed Hsbc.

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Cambia faccia in maniera radicale il Consiglio dell’Economia del Vaticano. E in particolare perchè papa Francesco ha deciso di portare un po’ di quote rosa al proprio interno. Il Pontefice ha chiamato a sè ben sei donne per completare il consiglio. Ma non si tratta di nomine fini a se stesse, bensì di richiami nei confronti di donne che hanno un grande background a livello economico. Si tratta di buona parte della componente laica del Consiglio dell’Economia del Vaticano, per il quale il Papa ha deciso di portare una vera ventata di aria fresca.

E ben presto, all’interno del Vaticano, alcuni nomi e alcuni volti saranno decisamente più noti. Sono quelli di Charlotte Kreuter-Kirchhof, Eva Castillo Sanz, Leslie Jane Ferrar, Marija Kolak, María Concepción Osßkar Garaicoechea, e Ruth Maria Kelly. L’unico uomo a essere stato nominato nella componente laica del Consiglio dell’Economia è Alberto Minali. Quest’ultimo ha avuto grandi esperienze soprattutto nel mondo delle assicurazioni, avendo assunto incarichi in società di grande prestigio come Generali e Cattolica. Ma come detto, è la quota rosa a far parlare molto di sè.

Ognuna delle sei donne nominate da papa Francesco, infatti, ha alle spalle un background di grande prestigio. Persone che hanno lavorato per diversi anni in realtà di assoluto valore, come Telefonica, Bankia ed Hsbc. Vere e proprie esperte di finanza e di mercati, che si metteranno al servizio del Santo Padre per gestire l’economia di Città del Vaticano. E alla fine, il Pontefice è riuscito nel suo intento, ovvero quello di offrire a quante più donne possibili incarichi di prestigio. Anche per una questione di immagine, considerando anche i prolemi legati agli abusi sessuali dei preti sui minori.

Papa Francesco esulta – meteoweek.com

Dunque si tratta di un’operazione che oscilla tra la necessità di dare una “mano di bianco” all’immagine del Vaticano e la possibilità di sfruttare le abilità e le conoscenze di queste sei donne. Ma nel Consiglio dell’Economia, se ci sono questi sette nuovi ingressi, non possono non esserci delle uscite di scena. Come quella del maltese Joseph Zahara, che prima di approdare alla corte del Papa ha diretto la Bank of Valletta. Zahara, all’interno del Consiglio, gestiva la commissione di riforma che diede vita allo scandalo Vatileaks 2, dopo una fuga incontrollata di documenti.

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Un altro passaggio fondamentale da parte del Santo Padre per provare a rinfrescare l’immagine del soglio pontificio. Ma a proposito delle donne in arrivo, Papa Francesco aveva già espresso in passato la voglia di inserirle nel contesto. “Sono convinto – disse durante una plenaria del dicastero della Cultura – dell’urgenza di offrire spazi alle donne nella vita della Chiesa e di accoglierle, tenendo conto delle specifiche e mutate sensibilità culturali e sociali. È auspicabile una presenza femminile più capillare ed incisiva nelle comunità, così che possiamo vedere molte donne coinvolte nelle responsabilità pastorali, nell’accompagnamento di persone, famiglie e gruppi, così come nella riflessione teologica”.

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