Il coronavirus continua la sua avanzata in tutta Europa, nonostante il periodo di quiete estiva. E si torna a predisporre quarantene a macchia di leopardo. Nel Regno Unito si è optato per l’imposizione della quarantena agli arrivi dal Belgio, visto il notevole aumento di casi, soprattutto ad Anversa. In Danimarca preoccupa la comunità Somala. In Spagna, intanto, proseguono i lockdown a nord del Paese.
In tutta Europa peggiora la situazione coronavirus, soggetta a un aumento dei casi in diversi Paesi dell’Unione. Sale la preoccupazione soprattutto riguardo una possibile seconda ondata, che sembra diventare un rischio sempre più reale dopo l’allentamento delle misure restrittive anti-Covid. Tra i Paesi che registrato un notevole incremento di positivi ci sono Spagna, Francia, Grecia e Germania, con nuovi focolai locali sempre più preoccupanti. Solo due giorni fa sono stati registrati in Europa circa 5.760 casi in 24 ore, il numero più alto da quando l’Europa è stata travolta dal picco della pandemia, in data 23 aprile, con 6.740 casi.
Belgio: “E’ chiaro che è arrivata la seconda ondata”
Ora, a preoccupare è anche il Belgio, e più in particolare Anversa, che ora ottiene tristemente il primato della città del Belgio più colpita dal coronavirus. Tant’è che da fine luglio il comune di Anversa avrebbe imposto il coprifuoco notturno a cittadini e attività. A commentare la situazione di tutto il Belgio è stato Steven Van Gucht, presidente del comitato scientifico sul coronavirus dell’Istituto di sanità Sciesando: “È chiaro che è arrivata la seconda ondata di Covid-19. Il numero di infezioni è in crescita e non è un piccolo aumento. Non sappiamo quanto durerà e quanto saliranno le curve. Tuttavia questa seconda ondata potrebbe non avere conseguenze drammatiche: le misure messe in atto dal Consiglio di Sicurezza Nazionale possono funzionare”. Poi Van Gucht ha aggiunto: “Il coronavirus non sparirà ma in futuro si comporterà come un’infezione benigna“. Per quanto riguarda il ritorno alla normalità, Van Gucht ha spiegato: “Servirà qualche mese di pazienza supplementare”.
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Così, in Europa, arrivano i primi provvedimenti restrittivi nei confronti degli arrivi dal Belgio. Il ministro dei Trasporti Grant Shapps ha infatti annunciato la stretta su tutti i Paesi che hanno registrato, negli ultimi tempi, un notevole aumento di casi: “I dati mostrano che dobbiamo rimuovere Andorra, il Belgio e le Bahamas dalla nostra lista di #coronavirus Travel Corridors per mantenere bassi i tassi di contagio. Se arrivate nel Regno Unito dopo le 04.00 di sabato mattina da queste destinazioni, dovrete autoisolarvi per 14 giorni”. In compenso è stata predisposta la sospensione della misura di isolamento domiciliare per gli arrivi da Brunei e Malesia. Restano invece tutte le altre quarantene precedentemente predisposte dal Regno Unito, come quelle riservate agli arrivi da Spagna e Lussemburgo.
Paesi Bassi, Danimarca e Spagna non sono da meno
Inizia a preoccupare anche l’aumento di positivi al coronavirus registrato nei Paesi Bassi. Solo nelle ultime 24 ore sono stati 601 i nuovi casi positivi, a fronte dei 427 del giorno precedente. Così arriva anche la conferenza stampa di Mark Rutte, primo ministro olandese, che lancia un appello ai turisti: è necessario evitare luoghi affollati, soprattutto nei centri nevralgici del turismo olandese, come Amsterdam. Poi ha aggiunto: “Non è una seconda ondata, non è ancora così grave, ma è preoccupante e quello che dobbiamo evitare è che ci sfugga di mano, che diventi davvero una seconda ondata. Possiamo farlo solo attenendoci alle regole”.
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Preoccupa anche la Danimarca, dove ad Aarhus è stata fortemente colpita la comunità somala, una minoranza comunque presente in grandi percentuali. Aarhus è la seconda città più grande del Paese, ora al centro di un nuovo focolaio di Covid-19. Stando a quanto emerso dalle comunicazioni del sindaco della città, circa la metà dei nuovi positivi al coronavirus farebbe parte della comunità somala. Per questo si è già cercato di correre ai ripari, innanzitutto attraverso una campagna di informazione in lingua somala. In secondo luogo, attraverso la predisposizione di nuove strette a tutti i visitatori delle strutture di assistenza agli anziani. Chiunque voglia effettuare una visita dovrà farlo all’aria aperta dopo esser stato sottoposto a un test. Ad aggravare la situazione, stando a quanto riportato da Euronews, ci sarebbe stata anche una festa avvenuta lo scorso fine settimana per celebrare la vittoria calcistica dell’Agf nella Superliga danese.
Infine la Spagna, che sfodera le armi pesanti, applicando il lockdown alle comunità più a rischio. E’ quanto avvenuto a Aranda de Duero, comunità di Castilla y Leon, nel nord della Spagna. Il lockdown sarebbe scattato proprio oggi, venerdì 7 agosto, dopo aver registrato circa 230 positivi in più nelle ultime 24 ore. In realtà, ad essere applicato è un lockdown nei confronti dei confini del paese. Infatti agli abitanti del posto sarà concesso uscire di casa, mentre saranno proibiti i movimenti di entrata e di uscita dal comune. Il presidente della provincia di Burgos, Roberto Saiz, ha commentato la situazione coronavirus affermando: “La maggior parte dei contagi sono associati all’ambiente familiare, alle riunioni di famiglia e agli incontri tra amici”.