Dopo una prima parte di 2020 a dir poco drammatica, la Cina è tornata al suo ruolo di primo piano sulla scena mondiale. E ora torna a comandare in maniera incontrastata anche nei mercati azionari mondiali.
Sembra essere passata un’eternità da quando è venuto fuori il primo caso di positività al nuovo Coronavirus. È la Cina il Paese dal quale tutto è partito da Wuhan e dalla regione dell’Hubei, dove si sono registrati i primi casi e sono scoppiati i primi focolai. Non è affatto passata una vita, visto che da allora sono trascorsi poco meno di otto mesi. E nel frattempo la nazione asiatica ha risentito parecchio di questa emergenza, che però ben presto è diventata una pandemia vera e propria. Ma nel frattempo, a livello economico i problemi per la Cina non sono mancati.
Tuttavia, negli ultimi tempi l’economia cinese è cresciuta in maniera esponenziale. E un primo segnale di questo ritorno al vertice arriva direttamente dai mercati azionari, con quelli cinesi che sono anche i più floridi. Basti pensare che, dall’inizio del 2020, la Borsa di Shanghai ha visto un rialzo del proprio valore dell’11%. Addirittura quella di Shenzhen è cresciuta di ben 35 punti percentuali. Numeri impressionanti se consideriamo ciò che è accaduto in Cina nei primi tre-quattro mesi dell’anno in corso. Ma si tratta solo di un passaggio dei tanti che hanno segnato una risalita imponente.
Stando a quanto viene riportato dal Fondo Monetario Internazionale, infatti, il Pil globale della Cina dovrebbe far segnare un 5% in meno. Ciò vuol dire che la nazione asiatica dovrebbe essere una delle poche a chiudere con un dato positivo. Il calo degli utili per singola azione, a livello societario, in Asia sarà decisamente più contenuto rispetto alle altre grandi nazioni mondiali. Inoltre, un altro passaggio positivo per la Cina riguarda un indebolimento piuttosto marcato del dollaro, che rende la pressione fiscale decisamente meno pesante.
A proposito della crescita esponenziale di alcuni dei mercati azionari cinesi, ci sono alcune società che la stanno spingendo più di tutte. In particolare ci sono le aziende innovative e ad alta crescita. Queste hanno potuto contare su forte aumento della domanda di beni e servizi a elevato contenuto tecnologico e digitale. Fermo restando che la crescita delle società quotate in Borsa in Cina hanno potuto giovare in maniera massiccia di queste settimane di upswing.
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Ma non ci sono solo aspetti positivi da tenere in considerazione. Come il fatto che il mercato azionario cinese è esposto in particolare ai piccoli investitori locali più che a soggetti che investono dall’estero. Si tratta di listini a un alto tasso di volatilità, a cuasa della presenza di un gran numero di trader e con continue e violente oscillazioni. E poi c’è la questione di Hong Kong che rende molto delicato ogni singolo investimento in Borsa. La guerra commerciale in corso rende tutto molto più complicato, ma intanto la Cina si gode il momento.