Il governatore della Lombardia ha piazzato la sede di una società ai Caraibi per non pagare l’euroritenuta. Un altro scandalo in arrivo per Fontana dopo il caso del conto dei genitori in Svizzera?
Continuano i guai per Attilio Fontana. Anche se in questo caso, più che parlare di paradiso in se e per se, sarebbe forse il caso di parlare di paradiso fiscale. Perchè non basta più il caso relativo al conto bancario in Svizzera, creato dai genitori e servito per “donare” denaro al cognato per la fornitura di camici agli ospedali lombardi. Il governatore della Lombardia, infatti, sarebbe al centro di un caso legato a una società con sede legale alle Bahamas. Una delle più classiche storie italiane, quella del ricco signore che sposta i propri averi nei paradisi fiscali per pagare meno tasse.
Fuga di capitali all’estero ed evasione fiscale: la classica ricetta che anche Attilio Fontana sembra aver sfruttato. In ogni caso, la società creata e portata alle Bahamas sarebbe legata a doppio filo con il conto in Svizzera. Perchè la madre del governatore lombardo, una odontoiatra in pensione di 74 anni, aveva inizialmente creato il conto presso una banca elvetica. Ma come se non bastasse, otto anni dopo aveva spostato tutto il denaro presente nel suddetto conto, per trasferirli in un altro dello stesso ente bancario. Ma la particolarità viene dopo: il denaro è stato versato in una società alle Bahamas.
E chi controllava questa trust? Ovviamente la mamma di Fontana, ormai pensionata da otto anni quando questa società è stata creata. Il politico leghista, nella deposizione in Regione e nelle interviste rilasciate dopo l’apertura dell’indagine, aveva provato a difendere se stesso, prima ancora che la famiglia. Ma alla fine siamo di fronte all’ennesima storia di trasferimento di capitali verso i paradisi fiscali. Una storia vecchia quasi come il mondo, anche se in questo caso è vecchia di 23 anni. Nel 1997, infatti, mamma Maria Giovanna apre un conto presso una filiale Ubs a Lugano.
Un esercizio molto comune in quegli anni, specialmente nelle regioni del Nord Italia. Ma a un certo punto la morsa dello Stato si fece sentire anche sui conti in Svizzera, perciò era arrivato il momento di emigrare. Passiamo al 2005, quando il denaro dal conto di Lugano vengono trasferiti tra le mani di un altro. Il conto che li ospita è sempre di Ubs, ma ad accoglierli è una società fantasma, la Montmellon Valley Inc. di Nassau, capitale delle Bahamas. E una testimonianza importante in tal senso arriva da Jacopo Pensa, legale del governatore lombardo.
In primis l’avvocato ha parlato dell’usanza tutta settentrionale, di versare denaro in Svizzera per sfuggire alla morsa fiscale. “Fontana conferma che era una “moda” dei benestanti di Varese, di Como, di Lecco e di altre zone ricche d’Italia, quella di portare i soldi in Svizzera per diversi motivi, anche di sicurezza, di discrezione oppure semplicemente per motivazioni politiche”. E poi si parla della società fantasma ai Caraibi: “Fontana non esclude che i suoi genitori gli abbiano parlato delle Bahamas. Non ricorda che sia accaduto ma non lo può escludere. L’operazione fu consigliata dalla banca e i genitori firmarono dei moduli senza mai muoversi”.
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Ma perchè trasferire la gestione del conto di Lugano a una società fittizia con sede nei Caraibi? E perchè proprio nel 2005? Il motivo è presto detto: proprio da quell’anno venne applicata la tanto discussa euroritenuta, istituita dalla nuova Direttiva europea sul risparmio. Secondo questo nuovo provvedimento, le banche svizzere dovevano comunicare agli altri Stati dell’Unione le informazioni sui conti aperti all’estero dai loro cittadini. L’alternativa consisteva nell’applicare una ritenuta sui conti, inizialmente fissata al 15% e poi alzata al 35%. Una situazione che Fontana ha voluto evitare. Ma ora lo scandalo è servito.