Il provvedimento preso dai vertici di Twitter riguarda alcuni post scritti dallo staff del presidente americano. Si parla di disinformazione in merito all’emergenza Covid, ancora forte negli Stati Uniti.
Arriva una nuova stoccata ai danni di Donald Trump e della sua campagna elettorale. E ancora una volta, il colpo nei confronti del presidente degli Stati Uniti arriva dai social. In particolare da Twitter, i cui vertici sembrano aver messo nel mirino l’operato virtuale del residente della Casa Bianca. Perchè è arrivato un nuovo blocco nei confronti di Trump sul noto social network dei “cinguettii”. Questa volta, però, non si è verificato lo stop temporaneo all’account ufficiale del noto tycoon, bensì a quello dedicato alla sua campagna elettorale per la permanenza a capo degli Stati Uniti.
La notizia è trapelata mentre in Italia era ancora notte. Lo stop all’account Twitter dedicato alla corsa elettorale di Trump ha ovviamente un valore temporaneo. E la motivazione è legata ancora una volta agli atti di disinformazione che lo staff del capo di Stato americano mette n pratica sui social. I vertici di Twitter ne hanno dato comunicazione proprio nel cuore della notte statunitense. L’opera di disinformazione, così com’era avvenuto nelle scorse settimane, riguarda l’emergenza Covid, che negli Stati Uniti è ancora fortissima e provoca centinaia di nuovi morti ogni giorno.
In particolare, ci sono stati un paio di post che hanno portato al provvedimento contro l’account della campagna elettorale di Trump. Questi riguardano la situazione dei bambini, che secondo i post di cui sopra sarebbero immuni al Covid-19. Una fake news in piena regola, che è costata al presidente americano e al suo staff il blocco della pubblicazione per alcuni giorni sulla piattaforma social. In ogni caso, potrebbe essere sufficiente cancellare questi post dalla timeline del profilo Twitter e scrivere un nuovo tweet di scuse e di rettifica, prima di tornare alla regolare attività.
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Dunque prosegue la battaglia a distanza tra lo staff virtuale di Donald Trump e alcuni social network. Ma se in un certo senso Facebook è stato a lungo accondiscendente con il presidente degli Stati Uniti, Twitter ha dimostrato di non perdonare certi strafalcioni. Anche se, negli ultimi giorni, proprio la piattaforma fondata da Mark Zuckerberg è stata più stringente, probabilmente a causa di tutta una serie di denunce da parte di grandi griffe che erano pronte a rinunciare alle sponsorizzazioni con Facebook. In ogni caso, la campagna elettorale di Trump subisce un altro piccolo inciampo.
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