Sono diversi i nodi discussi all’interno della maggioranza nel nuovo testo in arrivo in questi giorni. Intanto il reggente del Partito Democratico fa capire di non essere interessato al Viminale.
La maggioranza sembra essere tornata a vivere momenti di tensione in seno al Governo. Il tutto mentre si lavora per mettere a punto gli ultimi testi e le nuove riforme per cercare di dare una sterzata alla ripresa e alla rinascita post-Covid dell’Italia. In primis è Italia Viva ad aver creato gli ultimi problemi, in particolare per quanto riguarda la legge elettorale. In ogni caso, le ultime informazioni arrivate dalla maggioranza parlano di un Matteo Renzi disposto ad aprire un dialogo. In particolare, si è parlato del riequilibrio delle presidenze delle commissioni: un tema che ha creato dissapori nel Movimento 5 Stelle.
Ma nel frattempo c’è anche il decreto agosto a creare tensioni tra i partiti che compongono la squadra di Governo. Il nuovo testo, che verrà discusso nelle Camere nei prossimi giorni, ha creato quella tensione di cui parlavamo prima. Tanto che si è alzata forte la voce di Marco Miccoli, responsabile del lavoro per il Partito Democratico. L’esponente dem ha detto che bisogna restare uniti e compatti per portare avanti il piano di riforme del Governo. “Proprio perchè siamo di fronte ai primi segnali di ripresa – ha detto Miccoli – e alla previsione di crescita del Pil nel primo trimestre del 2021, dobbiamo aiutare le imprese a salvare l’occupazione”.
Miccoli ha ribadito il concetto, secondo il quale non ci sono molti dubbi sul modo in cui la maggioranza si sta muovendo sul fronte del lavoro. “Nei giorni scorsi molti esponenti del governo sono stati chiari: blocco dei licenziamenti e cassa integrazione fino al 31 dicembre”, ha detto l’esponente dem. Inoltre si è discusso anche sulla linea di credito dello Sure, che in base a quanto dice Miccoli “potrebbe essere a breve a disposizione, concedendo garanzie per le risorse sugli ammortizzatori sociali per tutto l’inverno. Incertezze e misure parziali creerebbero solo preoccupazione e produrrebbero tensioni inutili”.
E poi c’è il caso relativo a Nicola Zingaretti e alla poltrona di ministro dell’interno. Il segretario del Partito Democratico, negli ultimi giorni, sarebbe stato accostato al ruolo attualmente ricoperto da Lucia Lamorgese. E così è stato necessario un contatto diretto tra il governatore del Lazio e l’attuale guardasigilli, per chiarire la situazione e smentire le voci circolate nelle ultime ore. Un altro aspetto con cui si è cercato di creare dissapori e contrasti all’interno della maggioranza. Ma alla fine, anche questa volta, il buon senso ha avuto la meglio.
Leggi anche -> Lo sport italiano rischia una clamorosa sospensione, olimpiadi in pericolo
Leggi anche -> Via il segreto sui verbali del Comitato tecnico scientifico
Anche perchè fonti interne al Partito Democratico, come si legge su Agi, smentiscono fortemente questi rumors. “Sarebbe una strategia suicida da parte di Zingaretti lasciare la Regione Lazio, mandarla al voto con il rischio di consegnarla alla destra e pagarne, da segretario del Pd, il costo politico”. Al di là degli interessi elettorali, Zingaretti non è affatto interessato alla rimozione della Lamorgese. Anche per via della figura super partes dell’attuale ministro dell’interno, nel quale trovano posto anche esponenti di Movimento 5 Stelle e, per l’appunto, Partito Democratico.
Il Torino di mister Vanoli è partito molto bene in Serie A e, nonostante le…
Dai fasti degli anni '90 e dei primi 2000 sembra passata un'eternità. Ormai da più…
Quali sono le aziende che garantiscono il miglior servizio per la luce e il gas…
Anticipazioni sulle prossime puntate della soap di Rai Uno Il Paradiso delle Signore 9: crisi…
Quando si parla di detergere il viso sono molti a commettere errori banali che compromettono…
Le anticipazioni sulla puntata del 15 ottobre di Temptation Island rivelano diversi colpi di scena:…