E’ stato proposto un bonus di 500 euro, dopo l’estate, per fare in modo che le famiglie più bisognose possano beneficiare dei nuovi dispositivi tecnologici. Sarà un regime di aiuto per i nuclei familiari con Isee inferiore ai 20 mila euro.
“Il Paese ha davanti a sé una grande opportunità. Nel destinare all’Italia 209 miliardi di euro con il Recovery Fund, l’Unione Europea sta compiendo uno sforzo enorme. Lo fa per aiutarci a ridurre i danni economici della pandemia di Covid-19. Allo stesso
tempo questa è l’occasione decisiva per rendere meno vulnerabili le nostre strutture produttive, formative e di servizi rispetto a una competizione internazionale tuttora affrontata da noi con ancora troppi strumenti, procedure e infrastrutture inadatti al 2020”. A ribadirlo, è la ministra per l’Innovazione Paola Pisano che risponde ad una intervista al Corriere della Sera. Sulla Commissione europea che ha dato via libera ai voucher previsti dall’Italia per sostenere le famiglie più deboli a dotarsi di una connessione a Internet e di un personal computer o un tablet, aggiunge: “Ha riconosciuto la legittimità del regime di aiuto che permetterà alle famiglie con reddito Isee inferiore ai 20 mila euro di poter beneficiare, dopo l’estate, di un voucher fino a 500 euro”. Il tutto verrà attuato per permettere a queste famiglie di accedere a servizi di connettività e disporre delle nuove tecnologie, ormai diventate indispensabili. “Questa è solo la prima fase delle misure di sostegno del Comitato banda ultra larga da me presieduto”, conclude Pisano. Il pacchetto prevede complessivamente 1.150 milioni di euro di contributi a favore delle imprese e delle famiglie.
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Il piano di aiuti pensato per il sostegno delle economie europee, piegate dall’emergenza Coronavirus, è stato firmato. Il totale ammonta a 750 miliardi, esattamente come il piano originario sul quale si erano espressi favorevolmente sia la Commissione europea che lo stesso Parlamento europeo.
A cambiare però è l’equilibrio tra sussidi e prestiti, ed è qui il primo compromesso. Per venire incontro alle richieste dei Paesi frugali i sussidi scendono da 500 mld a 390 mld, mentre sale l’asticella dei prestiti, che passano da 250 mld a 360 mld. All’Italia andrà la parte più consistente del piano di aiuti, 30 miliardi in più per un totale di 208,8 mld.
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