Diretto da Dan Scanlon e prodotto da Kori Rae, Onward – Oltre la magia, nuovo lungometraggio d’animazione targato Pixar arriverà nelle sale italiane il prossimo 19 agosto. Ecco perché non perderselo.
Onward – Oltre la magia, nuovo lungometraggio d’animazione targato Pixar, arriverà nelle sale italiane il prossimo 19 agosto. Anche in un “film minore” la Pixar dimostra di aver trovato la formula perfetta per i suoi cartoni animati, riuscendo ogni volta a superare la concorrenza per complessità, originalità e rigore narrativo.
Apparentemente Onward – Oltre la magia, con le musiche, gli inseguimenti, le battute divertenti e le boccacce, avrebbe tutte le caratteristiche per essere un film firmato DreamWorks Animation. Nonostante sia scritto e diretto da un nome di spicco del vivaio Pixar, ovvero Dan Scanlon, già responsabile di Monsters University e operativo all’interno dello studio d’animazione in vari ruoli fin dai tempi de Gli Incredibili, il film pare realizzato per puntare sulla facile simpatia, sugli affetti fondamentali e su quelle dinamiche più elementari su cui lavorano tutti gli altri studi concorrenti. E invece, nonostante ciò, la Pixar dimostra ancora una volta di saper raccontare le emozioni come non riesce a fare nessuno (proseguendo quella “svolta emotiva” cominciata con Toy Story 4).
Questo racconto “maschile”, anche se puntellato di personaggi femminili, è un classico coming of age anni ‘80, un adventure movie stile I Goonies: i protagonisti affrontano un’avventura durante la quale capiscono qualcosa di sé, maturano e stringono legami. Ma anche seguendo tutte le svolte imposte da questo genere di film, Scanlon è comunque in grado di conferire un’importanza enorme ad ogni svolta, un senso di profonda commozione ogni qualvolta c’è da prendere una decisione necessaria e ineluttabile. La Pixar lo fa tirando fuori un suo vecchio trucco: il cambio di protagonista. Onward, infatti, comincia e finisce con il personaggio di Ian, il fratello minore, quello che scopre di avere poteri magici e che non ha mai visto il padre (al contrario del fratello maggiore). Ma, concentrati su di lui, gli spettatori non si accorgono che il protagonista è in realtà proprio Barley, il fratello maggiore. Alla fine capiremo che era lui ad avere la grande necessità di compiere questo viaggio, come alla fine de Alla ricerca di Nemo capivamo che il vero protagonista era il padre e non Nemo.
Al netto di tutte le trovate (sempre efficaci e perfettamente funzionanti) mutuate dai precedenti film, stavolta Onward – Oltre la magia tenta di replicare al cinema molte delle dinamiche che da sempre caratterizzano invece i videogiochi: ci sarà un momento in cui si renderà necessario posizionarsi su di uno “switch” per premerlo con il proprio peso, in modo tale da aprire una botola per gli altri, ma anche lo scontro con il grande boss in cui il nemico va prima atterrato, così che mostri il suo punto debole, e poi colpito proprio in quel punto quando è ormai a terra. Proprio la capacità di trovare sempre maniere non convenzionali per presentare i propri eventi è la chiave per far sembrare fresco e originale anche ciò che non lo è.
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