Sono 97 le persone risultate positive al coronavirus in un’azienda agricola nel Mantovano. A comunicarlo è l’assessore al Welfare lombardo, Giulio Gallera.
“Un accurato e tempestivo lavoro di tracciamento e indagine disposto dall’ATS della Valpadana in attuazione delle linee guida emanate da Regione Lombardia ha consentito di individuare e circoscrivere il focolaio”, ha spiegato Gallera. Tre di questi mostravano sintomi lievi, gli altri sono asintomatici. La stessa provincia era stata al centro di un allerta all’inizio del mese di luglio per alcuni focolai nati in cinque macelli della zona. Delle 97 persone positive al tampone, tre avrenbbero sintomi lievi, gli altri sarebbero asintomatici. Tutto è iniziato quando l’Ats Valpadana ha fatto una segnalazione nei giorni scorsi. Si trattava, spiega l’assessore, di una persona con sintomatologia febbrile segnalata dal suo medico di famiglia. “Abbiamo attivato la procedura per sottoporre il soggetto al tampone naso-faringeo, direttamente a domicilio; il test ha dato esito positivo. È stata prontamente avviata l’inchiesta epidemiologica per identificare i contatti stretti in ambito familiare e lavorativo e per individuare le possibili fonti di contagio”.
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Lo studio e la ricerca sono iniziati una volta che l’uomo è risultato positivo al tampone. Sono stati ricostruiti tutti i contatti delle ultime settimane e così è emerso che il cittadino lavorava presso uno stabilimento del settore agricolo nel mantovano. Il proprietario della ditta e il medico competente sono stati allertati per confermare le informazioni sui contatti lavorativi. A questo punto è partito uno screening ‘a tappeto’ sui lavoratori dello stabilimento. E dopo la terribile sorpresa: ben 97 i positivi. “L’Ats ha quindi attivato i medici in servizio presso l’Usca di Mantova ed il personale delle Malattie Infettive – aggiunge Gallera – per sottoporre al tampone i 250 dipendenti; l’analisi condotta finora su 172 lavoratori ha evidenziato la positività di 96 soggetti, oltre al caso ‘indice’ che aveva dato origine all’indagine”.
Adesso è il momento di anticipare la scoperta di focolai in Italia, attraverso tamponi a tappeto che potrebbero fare la differenza e ridurre al minimo i contagi: “Le aziende agricole per la loro organizzazione e per la tipologia dei lavoratori sono considerate siti produttivi sensibili, rispetto ai quali, ancor prima di questa segnalazione, Ats ha già avviato la programmazione di interventi di screening, anche in assenza di segnalazioni di casi di positività”, ha spiegato Salvatore Mannino, direttore Generale dell’ATS Valpadana.
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