Arrestato Leonardo Badalamenti, figlio del boss di Cosa Nostra don Tano

Gli agenti della Dia hanno arrestato Leonardo Badalamenti, figlio del boss di Cosa Nostra Tano, a seguito dell’emissione di un ordine di cattura dal Brasile. L’uomo, 60 anni, era latitante dal 2017. Ora è detenuto presso il carcere di Pagliarelli di Palermo, in attesa dell’estradizione. 

La latitanza di Leonardo Badalamenti, famoso volto di Cosa Nostra, è finita. L’uomo, 60 anni, è il secondogenito del noto boss Tano Badalamenti, mandante dell’omicidio di Peppino Impastato. Il suo arresto è avvenuto presso la casa della madre a Castellammare del Golfo (Trapani), a seguito dell’emissione di un mandato di cattura internazionale dall’autorità giudiziaria di San Paolo, Brasile. Le accuse a cui dovrà rispondere B sono per associazione criminale finalizzata al traffico di stupefacenti e falsità ideologica.

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Un lungo curriculum criminale

Il 60enne era ricercato in Brasile, dove circolava con il nome falso di Carlos Massetti, dal 2017, quando l’autorità giudiziaria di Barra Funda aveva emesso un ordine di cattura. La polizia Brasiliana aveva conosciuto il nome del latitante già nel 2009 dopo che il Ros dei Carabinieri lo arrestò insieme ad altre 19 persone con l’accusa di associazione mafiosa, corruzione, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e trasferimento fraudolento di valori.

Ma non finisce qui. In Brasile Badalamenti ha subito un’indagine perché, secondo gli inquirenti, sarebbe stato a capo di un’organizzazione criminale che negoziava titoli di debito pubblico del Venezuela. La banda operò tra il 2003 e il 2004 e godé dell’intermediazione di un funzionario corrotto del Banco Centrale. I Titoli venduti servivano per garantire linee di credito in istituti bancari esteri. Inoltre su di lui pesano le accuse per il tentato furto delle filiali di Hong Kong, Shanghai Bank, della Lehman Brothers e dell’Hsbc. Proprio in Brasile Leonardo Badalamenti ha registrato la nascita di suo figlio, chiamandolo con il nome del nonno: Gaetano.

Sono stati gli agenti della Dia di Palermo a mettere le manette ai polsi di Badalamenti. L’operazione è stata coordinata dal reparto Investigazioni giudiziarie in collaborazione con il Servizio per la cooperazione internazionale di Poliza (Scip) e la polizia brasiliana. Mentre si attende l’estradizione verso il Brasile, per Badalamenti si sono aperte le porte del carcere Pagliarelli di Palermo. Dopo anni vissuti nel segno dell’illegalità, si chiude così l’ampio curriculum criminale di Leonardo Badalamenti.

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