Il giornale La Verità riporta integralmente le chat tra Luca Palamara e il pm di Roma Stefano Pizza. Le conversazioni sono state acquisite agli atti del procedimento di Perugia
Luca Palamara e il pm di Roma Pizza protagonisti di conversazioni riportate integralmente da “La Verità”. Materiale che è stato acquisito agli atti del procedimento di Perugia, in cui l’ex boss di Unicost è indagato per presunta corruzione in relazione ai rapporti con l’imprenditore Fabrizio Centofanti.
Le chiacchierate con Pizza (che il giornale riporta in ottantuno sceen) hanno attirato l’attenzione anche della Corte di Cassazione che, negli ultimi giorni, ha notificato quattro nuovi casi di incolpazione a carico di Palamara e di quattro magistrati. Pizza – oggi in servizio nella Capitale – è stato anche pm a Grosseto all’epoca del processo sul disastro della Concordia.
Le confessioni di Palamara: “Magistratura orientata dalla sinistra”
Sul piano prettamente politico, Luca Palamara si è lasciato andare ad alcune confessioni. “La sinistra ha una forte capacità di orientamento della magistratura e a volte ti viene anche da pensare che la stampa non sia libera”, spiega alla sua prima uscita in pubblico, in una serata a Sabaudia, con le parole riportate dal Giornale e dal Secolo d’Italia. L’ex presidente dell’Anm aggiunge: “Mi sono pentito, se tornassi indietro non rifarei le stesse cose. La magistratura è in evoluzione, bisogna essere realisti. È composta da 9mila persone che nei fatti sono una comunità. Ed è indubbio che la sinistra ha una forte capacità di orientamento della magistratura”.
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Parole forte, alle quali aggiunge alcuni particolari. “Eviterei questo meccanismo di relazioni. Sarei molto più netto su reiterate e numerose richieste di raccomandazione che hanno caratterizzato la mia persona in quegli anni. Mi sono pentito”. Ci tiene però a sottolineare che “ci sono più Palamara per ogni correnti. E sono coloro che negli anni hanno ricevuto incarichi politici associativi”. Infine, torna sul suo procedimento. “E’stato preso il mio telefono, vero. Se fossero state ascoltate le conversazioni di miei omologhi – attacca – si potrebbe avere visione più globale di quello che è realmente accaduto. Dovrebbero essere ascoltati per una visione meno parziale, perché esiste un altro pezzo di verità”.