Il processo a carico di Cosimo Ferri è stato sospeso

Il parlamentare di Italia Viva era stato messo sotto processo per la vicenda delle nomine a capo delle procure. La riunione all’hotel Champagne era stata intercettata attraverso il trojan inserito nel cellulare di Palamara.

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Arriva una svolta nel processo ai danni di Cosimo Ferri. Il parlamentare in forza a Italia Viva si è visto sospendere il giudizio a proprio carico, per mano della Sezione Disciplinare, per la vicenda della riunione all’Hotel Champagne. Nel corso di quell’incontro, intercettato attraverso il trojan installato sullo smartphone di Luca Palamara, sono emersi dettagli legati alle nomine ai vertici delle procure. E mentre Palamara è finito sotto indagine da parte dei giudici della procura di Perugia, Cosimo Ferri è finito sotto processo davanti al Consiglio superiore della Magistratura.

Il parlamentare renziano si è visto accogliere una delle istanze presentate dopo l’inizio del procedimento. E così il Csm ha deciso di disporre la trasmissione degli atti alle Sezioni unite della Cassazione. Saranno queste ultime a pronunciarsi sull’istanza di ricusazione, presentata nei confronti di Stefano Cavanna della Lega e Michele Cerabona di Forza Italia, entrambi giudici disciplinari di origine laica. La richiesta di ricusazione, tra le altre cose, riguardava tutti i componenti della sezione disciplinare che erano in carica dal 9 maggio di un anno fa.

Nessuna sospensione per Palamara – meteoweek.com

Secondo i legali di Cosimo Ferri, bisognava far esaminare alla Consulta la legge del 2006 sull’ordinamento giudiziario. Il motivo è presto detto: questa non prevede la sospensione del procedimento disciplinare nell’ipotesi in cui il giudice sia anche parte lesa delle condotte contestate, né in caso di ricusazione dell’intero collegio giudicante. Di conseguenza, si verifica una lezione dei principi costituzionali e della convenzione europea dei diritti dell’uomo. In ogni caso, la decisione presa dal Consiglio Superiore della Magistratura stabilisce che verrà sospeso solo il giudizio su Ferri.

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La vicenda che ha portato al processo contro Ferri e Palamara, oltre ad altri cinque ex togati, è quella risalente al 9 maggio del 2019. Alla presenza dell’allora ministro Luca Lotti, ci fu una riunione all’Hotel Champagne di Roma. In quell’incontro ci si impegnava a stabilire le nomine ai vertici delle principali procure del nostro Paese, in primis Roma. In merito al processo, Palamara ha ricusato Piercamillo Davigo, chiamandolo come testimone ma senza ottenerlo a causa della sua astensione. Poi sono emerse le chat del pm, che ancora oggi fanno discutere. Ma questa è un’altra storia.

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