Gli infermieri contro Salvini: “Io a differenza sua ho rispetto per i 35.112 italiani morti”

La protesta di chi lavora negli ospedali e ha affrontato e combattuto da vicino il Coronavirus, è partita da Facebook, da dei post in risposta a Matteo Salvini che nei giorni scorsi si è rifiutato di indossare la mascherina.

Gli infermieri contro Salvini che non usa la mascherina, protesta via social

Paolo Baldini di 48 anni, un infermiere che combatte da 20 anni in prima linea in pronto soccorso, nei giorni del Covid 19 rispondeva alle chiamate disperate che arrivavano dal lodigiano al 118 di Niguarda inizia così il suo post su Facebook: “Caro senatore Salvini, Lei ha dichiarato che non mette la mascherina. Io a differenza sua la mascherina la metto. Perché un decreto della presidenza del consiglio dice che va messa. Perché chi ha le competenze e la conoscenza per dirmi cosa fare mi dice che la devo indossare. Perché io a differenza sua non ho un’immunità parlamentare e non sono al di sopra della legge e se non la indosso ne rispondo agli organi competenti. Perché io a differenza sua ho rispetto per i 35.112 italiani morti e per le loro famiglie…”

Leggi anche -> Coronavirus, due navi da crociera in isolamento nel porto di Civitavecchia

Infermieri contro Salvini che non usa la mascherina Baldini infermiere

I social come strumento di protesta. È iniziata così, soprattutto su Facebook, la protesta di chi lavora negli ospedali e ha dovuto combattere in prima linea contro questo mostro invisibile chiamato Covid-19. Gli infermieri che gli effetti del virus li hanno visti da vicino, hanno voluto dire la loro a Matteo Salvini, che nei giorni scorsi si è rifiutato di mettere la mascherina in Senato. La protesta è diventata una sorta di catena, il messaggio più la foto con la mascherina.

Metto la mascherina “Perché io a differenza sua ho rispetto per chi si è ammalato e per chi ha perso il lavoro a causa di questa pandemia. Perché io a differenza sua ho rispetto per i milioni di italiani che sono stati a casa ed hanno rinunciato alla propria libertà per un senso civico ed un bene comune. Perché io a differenza sua, purtroppo, ho visto cosa può fare questo virus e non ho nessuna voglia di tornare in quell’incubo. Nessuna. Proprio nessuna. Io non sono Salvini. Io ci metto la faccia e spero di non essere l’unico.#iononsonosalvini,#iomettolamascherina ha scritto tra gli altri Stefano Caldana che ha lavorato agli Spedali Civili di Brescia.

Leggi anche -> La Svezia ed il ‘no’ al lockdown, il Pil ci ha guadagnato

Gestione cookie