Gerardo Ventrella è il padre di Samuele, il 25enne morto domenica notte a Lido di Camaiore. Un mix di stupefacenti e alcol hanno fatto perdere la vita al giovane, mentre il padre è riuscito a salvarsi.
Una vita trascorsa sempre sul filo del rasoio, superando più volte il limite per una persona normale. Poi il rapporto difficile con le sostante stupefacenti, che in più di un’occasione gli hanno rovinato l’esistenza. Quelle stesse droghe che ora, a 54 anni, gli hanno portato via un figlio di appena 25. Questa è, in estrema sintesi, la storia della vita di Gerardo Ventrella, scrittore che stava cercando di riscattarsi dopo un’esistenza in costante difficoltà. E ora che il figlio Samuele ha perso la vita, per Gerardo le cose cambieranno ancora una volta.
Il 54enne ha vissuto gran parte della sua vita a Torino, in ambienti in cui la droga circolava in maniera costante. Da giovane aveva trascorso buona parte del suo tempo con alcuni crimini di piccolo taglio, come la manomissione e in alcuni casi i furti di auto. Poi la droga, come abbiamo già detto, è entrata nella sua vita in maniera prepotente. E negli anni Ottanta, era soprattutto l’eroina a circolare in gran quantità nella sua vita. Ma c’è stato un momento, all’improvviso, in cui Gerardo ha deciso di cambiare vita in maniera radicale. Lo doveva a suo figlio Samuele, diceva.
E anche in quella autobiografia fatta uscire qualche anno fa, emergeva la voglia di dare una sterzata alla propria esistenza. Così è arrivata la decisione drastica: Gerardo Ventrella lascia Torino per cercare fortuna e cambiamenti radicali altrove. Lido Di Camaiore sembra la destinazione adatta, con il mare della Versilia e la brezza a rendere un po’ più gradevoli le sue giornate. In un primo momento le cose sembravano andare per il verso giusto, tanto da aver cambiato lavoro e aver cercato di dedicare comunque un po’ di tempo alla sua più grande passione, la scrittura.
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Tra un lavoretto saltuario e l’altro, la sua mente continuava a viaggiare tra la fantasia. Poi, a un certo punto, la decisione del figlio Samuele di venirlo a trovare, per vedere come se la passava il padre. Anche se, alla fine, il più assiduo partner nella vita di Gerardo non se n’era andato, nemmeno nel buon retiro versiliano. La droga continuava a essere lì, fino all’ultimo fatale weekend. Un sabato sera in cui Samuele Ventrella ha perso la vita per aver esagerato, ancora una volta, come faceva il padre. E anche Gerardo, per poco, non avrebbe rischiato di fare la stessa fine.
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