Donna si dà fuoco e muore, i passanti filmano con i cellulari

Agghiacciante episodio accaduto a Crema, sabato intorno alle 13. Una donna si è cosparsa di liquido incendiario e si è data fuoco nell’indifferenza dei passanti che filmavano la tragedia

«Ho cercato di salvarla, gli altri filmavano con i cellulari» ha raccontato un passante, che è sceso dalla macchina e ha cercato di spegnere le fiamme. Sui social l’intervento della sindaca Stefania Bonaldi che si è domandata: «Cosa siamo diventati? Cosa può renderci così insensibili?»

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Cosa siamo diventati

«Io non so come mi sarei comportata di fronte alla scena di una signora che si dà fuoco, se come Wonder Woman avrei avuto la prontezza di intervenire o se sarei rimasta bloccata sotto choc. Ma tra il rimanere sotto choc e il tirar fuori il telefonino per riprendere la scena ce ne passa. Cosa siamo diventati? È molto triste». L’intervento della sindaca di Crema, Stefania Bonaldi, ancora molto scossa dall’episodio accaduto sabato intorno alle 13 in un campo vicino ad un ristorante di Crema. Una donna si è cosparsa di liquido incendiario e si è data fuoco. Un passante è sceso dalla macchina e ha cercato di spegnere le fiamme con un asciugamano da palestra, aiutato poi da un secondo uomo arrivato con un estintore. Il soccorritore ha poi raccontato delle altre persone, che con il telefonino filmavano la scena. Per la donna non c’è stato nulla da fare.

Il soccorritore sconvolto

Il soccorritore ha scritto alla sindaca Bonaldi, raccontandole quanto aveva visto. La sindaca, d’accordo con lui, ha pubblicato su Facebook un post: «Comprendo che non tutti possano avere il sangue freddo e la prontezza per intervenire quando una persona si dà fuoco. Si può rimanere gelati dallo shock di quanto sta accadendo, anche coi 40 gradi di oggi. Ma se gli spettatori di questa tragedia hanno avuto la freddezza di prendere il telefonino ed immortalare la scena, anziché correre in aiuto o chiamare i soccorsi, allora dobbiamo farci delle domande. Serie e molto, molto urgenti».

«Cosa siamo diventati? – si domanda Bonaldi -. E se quella donna fosse stata nostra figlia, sorella, moglie, madre? Cosa può renderci così insensibili e distaccati verso la sofferenza degli altri? Perché questa indifferenza?». Dalla sindaca, «un abbraccio a questo “buon samaritano”, che passava per caso e si è fermato a prestare aiuto, anche se evidentemente non è bastato, ed un pensiero pieno di dolore per questa donna. Non è un buon giorno, oggi, Crema».

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