Buffon-Seredova-D’Amico: tutti i retroscena del triangolo, tra amore e tradimento

Sei anni fa le cronache di gossip si concentravano tutte sul triangolo amoroso Seredova-Buffon-D’Amico: proviamo a ricostruire l’intera faccenda per capire cosa successe.

Fu il sito Dagospia a lanciare per primo la bomba, scrivendo che il portiere della Nazionale e della Juventus Gigi Buffon avesse perso la testa per una giornalista televisiva e che fosse in crisi con la moglie Alena Seredova.

Poi Alfonso Signorini dichiarò pubblicamente che la giornalista in questione fosse Ilaria D’Amico, conosciuta da Buffon ad un convegno di beneficenza in autunno.

Ilaria D’Amico e Gigi Buffon: amore al primo incontro?

Qualche mese dopo, esattamente il 14 maggio Chi pubblica le foto che immortalano i due amanti mentre entrano di notte nello stesso portone per poi uscire la mattina successiva. Buffon era sposato da nove anni con Alena Seredova e i due avevano due figli.

La D’Amico, invece, si era lasciata ad ottobre con l’immobiliarista Rocco Attisani, dal quale aveva avuto il figlio Pietro. Da parte della moglie tradita trapelò un’unica frase: «Si è innamorato, che ci posso fare?».

Dopo tanta sofferenza, è arrivato il sole anche nella vita di Alena: dalla fine del 2014 sta con Alessandro Nasi, vicepresidente del consiglio di Amministrazione di Exor NV e amministratore della Giovanni Agnelli BV. Il 19 maggio scorso dal loro amore è nata la piccola Vivienne Charlotte, che vive con loro e i due figli di Buffon, David Lee e Louis Thomas, oggi 11 e 13 anni.

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Alena Seredova: la rinascita dopo tanto dolore

Alena ricorda quei terribili giorni, dopo aver scoperto il tradimento: «Sprint, il mio ridgeback rhodesiano, mi faceva compagnia quando mettevo i ragazzi a letto fingendo che andasse tutto bene e iniziava la lunga notte insonne. Mi lamentavo, mi sfogavo, piangevo: al cane potevo dire tutto, lui ascoltava e non giudicava».

Un comportamento esemplare, quello della donna, che pur devastata dalla sofferenza continuò ad accompagnare i figli allo stadio per guardare il padre giocare. Una dignità che le verrà sempre riconosciuta.