Cassa integrazione, quanti soldi hanno perso gli italiani ogni mese

Da una analisi condotta da Bankitalia e Inps, si scopre che la cassa integrazione ha fatto perdere diverso denaro. Oltre metà delle aziende aventi diritto hanno fatto ricorso alla cassa. Il provvedimento ha riguardato 2 dipendenti su 5 nel settore privato.

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Un provvedimento inevitabile, che ha però portato a una perdita ingente sul piano economico. Stiamo parlando della cassa integrazione, misura alla quale hanno fatto ricorso diverse aziende, messe in ginocchio dall’emergenza Covid e dalle misure di sicurezza a cui ha dovuto ricorrere il Governo Conte. E dopo una lunga indagine condotta da Inps e Bankitalia, la verità sulle cifre è finalmente venuta alla luce. Basti enunciare un paio di dati per introdurre a questa lunga serie di studi e ricerche. Oltre metà delle aziende ha utilizzato la cassa integrazione, mentre l’integrazione salariale ha coinvolto il 40% dei dipendenti del settore privato.

Potrebbero bastare già questi due dati per spiegare la situazione che ha di fatto bloccato il mercato del lavoro in Italia. E il fatto che le imprese, grazie al ricorso alla cassa integrazione, abbiano risparmiato svariati euro, porta come conseguenza una forte perdita di denaro per i dipendenti. Basti dire che tra le imprese più piccole, quelle con non più di 4 addetti, il risparmio medio è stato di 3.900 euro nel bimestre. Invece le aziende più grandi che hanno usufruito della misura, specialmente nel settore dei servizi, sono riuscite a risparmiare anche 24mila euro in questi due mesi.

Leggermente diversa, ad esempio, la situazione che riguarda le imprese che operano nel campo della manifattura. In questo caso, quelle che hanno fatto ricorso alla CIG ordinaria hanno potuto risparmiare in questo bimestre circa 21mila euro. Facendo un conteggio sulla base dei singoli dipendenti, ogni azienda che si è posta in modalità CIG-Covid ha risparmiato circa 1.100 euro per ogni lavoratore, a prescindere dalla loro incidenza. E sempre a proposito di conteggi medi individuali, ogni dipendente in CIG-Covid ha subìto una riduzione oraria di 156 di lavoro.

Lavoro messo in ginocchio dal Covid – meteoweek.com

Si tratta di un dato pari al 90% dell’orario mensile di lavoro a tempo pieno, con un picco pari a 173 ore nei mesi di marzo e aprile. Tornando a stime sul piano economico, ogni dipendente che lavora presso un’azienda in CIG-Covid ha perso ben il 27,3% del proprio reddito lordo mensile. Una cifra spaventosa che, se da un lato mostra l’importanza della cassa integrazione per il mantenimento delle imprese, fa emergere un altro aspetto negativo. Ovvero il fatto che, pur mantenendo il proprio posto di lavoro, i dipendenti ci hanno rimesso diversi euro.

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Ma quali sono le imprese che hanno fatto ricorso alla misura dell’integrazione salariale? Secondo lo studio condotto da Inps e Bankitalia, è stata richiesta dal 20% delle aziende che operano nella manifattura e il 30% dei servizi. In una suddivisione su scala territoriale, ne hanno avuto diritto il 45% delle imprese del Nord-Est, il 48% nel Nord-Ovest, il 52% nel Centro e il 55% nel Sud. Ma ora si attende il nuovo decreto, in cui è previsto uno stanziamento di 10 miliardi per il lavoro e la proroga della CIG. Un altro passaggio fondamentale per salvare il mondo del lavoro.

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