Cataldo Cirulli, pregiudicato di 49 anni, è stato freddato da 7-8 colpi d’arma da fuoco in via Urbe, nel quartiere Toricelli di Cerignola, nel Foggiano. E’ quanto avvenuto questa mattina. Si indaga sull’accaduto.
Questa mattina a Cerignola ha avuto luogo una probabile resa dei conti: Cataldo Cirulli, uomo di 49 anni e pregiudicato, è stato ucciso in via Urbe, nel quartiere Toricelli a Cerignola, in provincia di Foggia. A freddarlo sono stati 7, forse 8 colpi d’arma da fuoco. Alcuni proiettili lo avrebbero raggiunto direttamente al petto. L’agguato si è consumato in un orario neanche troppo “protetto”: il tutto, infatti, sarebbe avvenuto alle 7 di mattina. L’uomo, classe ’71, era già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, rapine e ricettazione, stando a quanto riportato dai giornali locali. Secondo le prime indiscrezioni l’uomo si trovava su un ciclomotore nei pressi della sua abitazione. Cirulli sarebbe poi stato affiancato da una o più persone che hanno sparato diversi colpi d’arma da fuoco. Cirulli sarebbe morto sul colpo. Purtroppo al momento non si hanno altre notizie sull’accaduto, si resta in attesa delle indagini dei carabinieri che sul posto stanno effettuando tutti i rilievi del caso.
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L’agguato di questa mattina tra l’altro non sarebbe neanche un unicum nella zona: il 6 giugno il 47enne Maurizio Riccardi è entrato nel mirino di alcuni sicari. L’aggressione era avvenuta nel rione San Samuele, alle 7:40 di mattina. L’uomo si era messo al volante della sua auto, in via Gran Sasso, quando è stato raggiunto dai sicari che, a bordo di un veicolo, hanno esploso colpi d’arma da fuoco. Una dinamica molto simile a quella di cui è rimasto vittima Cirulli. Per Riccardi è andata diversamente: il 47enne sarebbe riuscito a mettere in moto l’auto e scappare, dando vita a un inseguimento. Eppure, la caccia all’uomo dei killer (nonostante diversi colpi sparati durante la fuga) si sarebbe risolta con un nulla di fatto. L’uomo infatti sarebbe riuscito a raggiungere il commissariato, costringendo i sicari a fare retromarcia.
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Stando a quanto emerso, Riccardi non era privo di precedenti penali: circa 10 anni fa ebbe problemi con la legge per rapina. Sulla vicenda si sarebbe espressa anche Loreta Colasuonno, numero uno del commissariato di polizia di Cerignola. In un’intervista al Fatto Quotidiano Colasuonno avrebbe affermato, a proposito dell’agguato a Riccardi, suscitando molte polemiche: “Un’azione così spavalda non si era mai vista. Prima l’inseguimento per un tratto di strada così lungo, poi le armi pesanti. E nessuna presa di posizione da parte della cittadinanza. La gente ha paura, teme ritorsioni. Mai nessuno che si ribella. Mai nessuno che denunci un’estorsione. Eppure tutti pagano il pizzo. Una volta mi capitò di sentire da una commerciante dice: speriamo che facciano un altro assalto al portavalori, così le mogli vengono a spendere da me“.