Ponte Genova, a inizio agosto l’inaugurazione del tratto di San Giorgio

Il tratto realizzato da Renzo Piano, lungo poco più di un chilometro, verrà inaugurato il 3 agosto. Sul ponte di Genova San Giorgio, nuovo tratto sul Polcevera, arriverà anche il presidente Mattarella.

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Quella del 3 agosto sarà un’altra data importante che segnerà la nuova rinascita di Genova. Verrà finalmente inaugurato quel giorno il Ponte di Genova San Giorgio, il nuovo tratto sorto sul Polcevera dopo il grande lavoro di Renzo Piano. L’architetto ha ideato questa lingua di acciaio e cemento, lunga poco più di un chilometro (per l’esattezza 1067 metri). Si tratta di un altro passo importante dopo il prosieguo dei lavori sul Ponte Morandi, crollato il 14 agosto di due anni fa. Un crollo che è costato la vita a 43 persone e per il quale il lavoro è in fase di ultimazione.

I lavori per il Ponte di Genova San Giorgio sono iniziati a dicembre del 2018. Sono oltre 1.200 lavoratori, tra la fase di demolizione e quella di ricostruzione, a essere richiamati sul campo per dare vita a questo gioiello. Come detto, sarà lunedì 3 agosto il giorno in cui il viadotto sul Polcevera verrà inaugurato. E alla cerimonia sarà presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Due giorni dopo, il 5 agosto, ci sarà anche la tanto attesa apertura al traffico di questo chilometro che prolungherà l’autostrada che collega Genova a Milano.

Il Ponte di Genova visto da sotto – meteoweek.com

I lavori sono ormai in fase di ultimazione, gli operai stanno dando gli ultimi ritocchi. Tutto deve essere perfetto e lo diventerà entro la fine di questo weekend, visto che lunedì ci sarà la tanto attesa inaugurazione. Sono gli operai delle società Webuild, Fincantieri e Rina ad aver permesso la realizzazione, in poco più di un anno e mezzo, di questa opera. Il Ponte di Genova San Giorgio si rivelerà fondamentale per gli snodi stradali e autostradali, da e verso il capoluogo ligure. Si arriverà nel cuore della Valpolcevera, uno dei tratti più complessi sul piano del traffico.

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E in vista di un momento così importante, sul piano delle infrastrutture e per tutta Genova, arrivano le parole di Maurizio Morandi. Il figlio del progettista del ponte crollato in Liguria – e di tanti altri presenti in giro per l’Italia – ha fatto capire che il padre non è l’unico colpevole in questa vicenda. “Dire che era stato sbagliato tutto fin dall’inizio era la strada più facile, perché si gettava la responsabilità addosso a un uomo che era morto da trent’anni e non poteva più rispondere”. Morandi parla ai colleghi del Corriere della Sera di “un misto di malafede e incompetenza”. E definisce il padre “una persona che aveva al primo posto il lavoro e le cose che lo riguardavano”, oltre che un buon padre.

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