Il virolgo Massimo Clementi si schiera contro l’adozione di navi-qurantena per l’accoglienza dei migranti e ricorda l’incubo della Diamond Princess.
Il virologo Massimo Clementi non ci sta e prende posizione contro il Viminale che propone di utilizzare le navi da crociera come luoghi di quarantena per i migranti. Clementi, Ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele, afferma che queste navi potrebbero rivelarsi “luoghi ideali per lo sviluppo di epidemie di virus respiratori e intestinali”. Il virologo pensa ad esempio ad alcune epidemie di norovirus, che nel passato hanno impedito diversi sbarchi.
Ma il Viminale sembra non aver fatto tesoro di questa esperienza e ha deciso di allestire due navi per la quarantena Covid-19 in Sicilia. Una delle due imbarcazioni è già pronta: si tratta di un’unità della compagnia “Grandi Navi Veloci”. La nave ha una capienza massima di 1000 persone, che sarà però ridotta a 6-700 posti per garantire il distanziamento sociale a bordo. Il progetto del Viminale dovrebbe entrare in atto nel giro di pochi giorni, mentre proseguono i lavori per l’allestimento della seconda nave. Nel frattempo Clementi boccia in toto la proposta del Ministero dell’Interno. “Sembra poco sensato e molto costoso” è il commento del virologo, che prosegue ammonendo: “I colleghi infettivologi così pronti a confutare idee scientifiche di altri senza leggere i dati, forse per mancanza di tempo in relazione ai molti impegni televisivi, non hanno nulla da dire al CTS?”.
L’incubo della Diamond Princess
Per Clementi i risvolti dell’adozione di navi-quarantena potrebbero rivelarsi drammatici. E infatti è difficile non pensare all’esperienza della Diamond Princess, la nave da crociera rimasta ferma nel porto di Yokohama (Giappone) a causa dei casi di Covid-19 registrati a bordo. Su 3.700 persone salite sulla nave 700 furono i contagiati e 5 i morti. In quel caso la quarantena all’interno dell’imbarcazione non è servita ad arginare la diffusione del virus, ma ha anzi esposto diversi soggetti al contagio. Il rischio dunque è che anche in queste navi-quarantena ideate dal Viminale la pandemia trovi terreno fertile per espandersi e mietere vittime.